In Italia esiste un vero e proprio rituale del caffè. Se nei locali storici la bevanda si gusta preferibilmente al tavolino, il posto preferito dagli italiani è il bancone. E mai chiedere un espresso, basta semplicemente: “un caffè”.Prendersi un caffè, insomma, è storia di costume. Nella città eterna sorseggiare un caffè in uno dei locali storici è un’esperienza da fare per immergersi in atmosfere suggestive e ricche di memorie. Luoghi forieri di un’eredità culturale senza pari, le caffetterie romane hanno costituito per larga parte di tempo il punto di incontro e di ispirazione di intellettuali e artisti tanto italiani che stranieri. Che dire dello scrittore russo Gogol’ che su un tavolino del "Caffè Greco" ha scritto gran parte del suo romanzo Anime morte o dei pittori tedeschi Nazareni che avevano addirittura avanzato l’idea di decorare le pareti del caffè, loro luogo d’incontro, con dipinti che rendessero omaggio all’amicizia?
Se si vuole respirare l’atmosfera magica del passato e compiere un vero e proprio viaggio nel tempo, basterà entrare in uno di questi caffè per una pausa di relax e sorseggiare la calda bevanda. Ci si accorgerà che la storia mondiale, e di Roma nella fattispecie, è passata da queste sale e da questi salottini. Molti di essi, come il "Caffè Greco" e il "Caffè Atelier Canova-Tadolini", sono veri e propri musei privati aperti al pubblico, con centinaia e centinaia di opere alle pareti; altri sono stati invece luogo d’incontro di intellettuali, artisti e uomini politici e d’affari, come il "Rosati" in piazza del Popolo, luogo amato da Trombadori, Schifano, Guttuso e Moravia, o la "Tea Room Babington's", fondato nel 1890 da due signore inglesi nel luogo dove abitavano e soggiornavano gli inglesi di stanza a Roma.
Basta spostarsi poco più in là attraverso lo stivale per giungere a Torino, la città delle cioccolaterie, e scoprire il tributo al caffè nel "Museo Lavazza". Si tratta di uno spazio innovativo inaugurato nel 2018 e progettato dallo studio internazionale di Ralph Appelbaum, nato per proporre ai visitatori un viaggio sensoriale-emotivo nella storia di questa gustosa bevanda così importante nella cultura italiana, intrecciando il racconto con le vicende della famiglia Lavazza e con la storia industriale italiana del Novecento.