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Affresco

Scritto da Chiara Barbato | 28-lug-2021 7.15.00

L’Italia è il Paese che può vantare attualmente il maggior numero di siti inseriti nella World Heritage List dell’Unesco, ben 57. Le ultime acquisizioni risalgono al 24 luglio scorso: Montecatini Terme, candidata all’interno di una rete transnazionale intitolata “The Great Spas of Europe”, e gli affreschi trecenteschi di Padova, custoditi in otto edifici cittadini, sono stati riconosciuti Patrimonio dell’Umanità per il loro eccezionale valore storico e culturale.
Padova è ora ufficialmente Urbs picta, perché i suoi cicli di affreschi, oltre a essere veri capisaldi della storia della pittura italiana, “illustrano l’importante scambio di idee che esisteva tra i protagonisti del mondo della scienza, della letteratura e delle arti visive nel clima preumanista all’inizio del XIV secolo”, si legge nella comunicazione diramata dal Comitato riunito in questi giorni a Fuzhou in Cina. L’affresco è una tecnica pittorica di lunga tradizione nel Bel Paese: inventata alcuni secoli prima di Cristo e perfezionata in età romana, venne riscoperta dopo secoli di oblio, proprio sul finire del Duecento. “Con questa vera e propria rinascita di una tecnica pittorica antica – si legge ancora nel testo di motivazione – Padova ha fornito un nuovo modo di vedere e rappresentare il mondo, annunciando l’avvento della prospettiva rinascimentale”.
L’espressione a fresco, molto diffusa in lingua originale anche fuori dai confini italiani, si riferisce alla pittura su muro, dove i colori sono applicati su una “preparazione” di base quando questa è ancora umida. La tecnica prevede una serie di passaggi che richiedono velocità, abilità e precisione. Quando la superficie dipinta si asciuga avviene quel processo chimico che rende l’affresco così resistente al passaggio del tempo: la calce dell’intonaco entra in contatto con il carbonio dell’aria e i colori si fissano al suo interno. Gli affreschi padovani, con il celebre ciclo di Giotto della cappella degli Scrovegni, coprono un’estensione totale di oltre 3.600 metri quadri: un tappeto di forme e colori pronto a stupirci con la sua perenne bellezza.

In foto: un particolare del Giudizio universale di Giotto, nella cappella degli Scrovegni a Padova