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APERTURA

Scritto da Chiara Barbato | 28-apr-2021 7.27.09

Dal 26 aprile i luoghi della cultura e dello spettacolo sono nuovamente aperti nelle regioni italiane in zona gialla. Le visite ai musei, parchi archeologici, complessi monumentali e mostre sono ora possibili su prenotazione anche nel fine settimana, con le modalità indicate dalle singole istituzioni. Per gli spettacoli sono previsti esclusivamente posti a sedere pre-assegnati, nel rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro, e una capienza massima non superiore al 50% e comunque alle 1.000 persone per gli eventi all’aperto e alle 500 per quelli al chiuso.
Nonostante le dovute precauzioni anti-contagio sopra ricordate, la riapertura di musei, teatri, sale da concerto, cinema e live club rappresenta quell’“operazione diretta a ottenere un passaggio, o a stabilire una comunicazione dall’interno verso l’esterno” che tutti attendevamo. La definizione della parola, dizionario alla mano, ben si presta a una traslazione, indicando in questo momento storico non solo il fatto concreto di dischiudere le porte, ma piuttosto un’azione dalle più ampie ripercussioni, base di partenza per una graduale riconquista dei nostri diritti alla cultura e a una normale vita relazionale. Ma anche l’avvio della necessaria ripresa di uno dei settori più duramente colpiti dalla pandemia.
I luoghi della cultura e dello spettacolo sono rimasti serrati e inaccessibili al pubblico per interminabili mesi: la pausa forzata più lunga che sia mai occorsa nel nostro Paese dall’ultima guerra mondiale. Dopo il secondo lockdown, dalla fine di gennaio, alcuni musei ed aree archeologiche in zona gialla erano tornati ad essere visitabili nei soli giorni feriali. In quella fase era stata anche avanzata l’ipotesi di una ripresa delle attività di cinema e teatri, provvedimento che sarebbe dovuto entrare in vigore già lo scorso 27 marzo, ma che era stato rinviato a data da destinarsi. Poi, dal 15 marzo, con il rialzo della curva dei contagi e lo spettro delle varianti del virus, la decisione di una nuova chiusura generalizzata, decretata fino al 30 aprile.
La riapertura, arrivata dunque con qualche giorno di anticipo rispetto alle previsioni e subito accolta con grande entusiasmo (lo rivelano i sold out nei teatri e le lunghe file fuori dai cinema già in queste prime ore), è più che mai foriera di speranza.