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Celebrazioni pasoliniane, nei suoi luoghi del cuore

Scritto da A cura di Lucilla Pizzoli | 15-apr-2022 9.35.00

Il 5 marzo di quest’anno sono passati 100 anni dalla nascita dell’amato ma anche controverso poeta e cineasta Pier Paolo Pasolini. Osservando la programmazione culturale delle varie città italiane, è impossibile ignorare quanto l’intera nazione desideri con forza ricordarlo tramite numerosissime iniziative, per mantenere viva la potenza delle sue parole, sempre di grande attualità. Dunque, per chi può, perché non pensare a qualche viaggio di piacere per riscoprire i nostri capoluoghi, alla luce dell’opera di un grande intellettuale?

Tra i numerosi progetti, spicca sicuramente quello della sua città natale, Bologna, dove il Comune ha promosso #QuiPasolini (un percorso urbano alla scoperta dei luoghi pasoliniani, costruito con le immagini e le parole dell’artista) e visite guidate gratuite nella Bologna metropolitana; mentre la Pinacoteca ha proposto i Percorsi Pasoliniani e le Letture di storia dell’arte, per riscoprire le collezioni con gli occhi del poeta amante di arti figurative. Anche la città di Pesaro, Capitale Italiana della Cultura 2024, prevedrà tra il 2 giugno e il 22 maggio 2022 l’interessante rassegna di dialogo tra arti e società IO, PIER PAOLO PASOLINI immagini e parole. Passiamo poi al Friuli, terra natale della madre di Pasolini, dove il Centro Studi Pier Paolo Pasolini dedica al poeta un itinerario (fino a dicembre 2022) tra i luoghi a lui cari, come ad esempio l’Accademia di lingua friulana.

Roma è stata, poi, forse la città più ripresa nelle sue opere: ma non la Roma dei monumenti e delle cartoline, dove vivono le “persone che fanno la storia” ma quella di borgata, delle periferie, “dove pensi che la città finisca e in realtà ricomincia”. Roma ha vissuto tutti i volti di Pasolini, fino alla sua tragica morte, ed è testimone della sua anima da regista, come di quella da giornalista “corsaro”, che ottenne da Piero Ottone la possibilità di scrivere di politica e società sul Corriere della Sera, perché “lo apprezzavano, pur non amandolo” (possiamo ancora leggere i suoi acuti articoli nella raccolta Scritti Corsari).

L’amata Roma celebra l’artista con un intenso programma culturale annuale: come potrebbe non farlo? Le biblioteche del Comune hanno già lanciato Alfabeto Pasolini, 20 appuntamenti con grandi studiosi sulle parole chiave della sua poetica; ancora, nelle tre grandi sedi museali del Palaexpo, Palazzo Barberini e Museo MAXXI è in corso il progetto espositivo Pier Paolo Pasolini. Tutto è santo, che vede in scena tre mostre e varie rassegne e performance fino al 2023. Il titolo dell’iniziativa è chiaramente ispirato alla frase pronunciata dal saggio Chirone nel film Medea (1969), per evocare “la misteriosa sacralità del mondo”. Pasolini, infatti, denunciava spesso di vivere in una società che, in nome della modernità, ha rinunciato al sacro (inteso come realtà autentica, emotiva, passionale, che si ritrova nella diversità delle periferie), per questo si è ispirato molto al mondo antico e alla tragedia greca. Alla luce della contemporaneità, avrà avuto ragione?