Vi siete mai chiesti quante chiese ci siano in Italia? La risposta ce la dà la Comunità Episcopale Italiana che, nella sua opera di censimento, ne annovera circa 65 mila. Possono appartenere a varie confessioni religiose o differire in dimensione e stile architettonico, ma la loro presenza rappresenta sempre una ricchezza culturale e un punto di riferimento paesaggistico. Roma è la città italiana che, per ovvie ragioni, ne ospita di più (oltre 200 solo all’interno delle mura), seguita da Napoli che sin dal Settecento viene definita “la città dalle cinquecento cupole”. Ogni città e ogni chiesa ha poi la sua storia, intessuta di verità e leggenda. Citandone una su tutte, l’Aquila è il capoluogo abruzzese che tutti ricordano come “la città dei 99 castelli, delle 99 chiese, delle 99 piazze e delle 99 cannelle”. Questo perché si narra che nel Duecento, epoca della sua fondazione, la “città madre” fosse sorta come punto di riferimento dei 99 castelli o borghi limitrofi. Ciascuno di essi sarebbe quindi, poi, stato rappresentato all’Aquila con una piazza, una chiesa e una delle 99 cannelle che adornano la celebre fontana Rivera.
La parola chiesa deriva dal greco antico ekklesìa “assemblea, riunione” quindi, prima ancora di fare riferimento al luogo di culto, il termine designa “un’adunanza umana”, ossia una riunione delle persone che compongono la comunità. Si comporta allo stesso modo il vocabolo pieve, oggi non più molto usato, che nell’Italia settentrionale indicava “una chiesa rurale con battistero”, in cui nel medioevo si celebravano le funzioni più importanti e da cui dipendevano le chiese minori. Il termine sopravvive principalmente in molti toponimi (nomi di luoghi geografici), come Città della Pieve, Pieve di Cadore, Pieve del Grappa, Pieve Ligure, Pievepelago, ecc. L’etimologia di pieve ci riporta al latino plebem ossia “plebe, popolo”. Anche in questo caso, l’edificio prende il nome della comunità umana che lo frequentava. Curiosando tra le altre lingue e le altre chiese possiamo notare che la stessa sinagoga deriva dal verbo greco synàgein “condurre insieme, aggregare”, da cui ha origine anche il termine agorà “piazza”.
Troviamo la parola chiesa anche in alcuni modi di dire: essere casa e chiesa, che indica ironicamente “qualcuno che è esclusivamente dedito alla famiglia e alla religione”, mentre fare il giro delle sette chiese vuol dire “girare affannosamente da una parte all’altra senza ottenere grandi risultati”. Quest’ultima espressione prende spunto da un pellegrinaggio di 20km che San Filippo Neri fece per la prima volta a Roma a metà del Cinquecento, per abbracciare le sette chiese giubilari assieme ad alcuni fedeli. Si tratta delle chiese di San Pietro in Vaticano, San Paolo fuori le mura, San Giovanni in Laterano, San Lorenzo fuori le mura, Santa Maria Maggiore, santa Croce in Gerusalemme e San Sebastiano fuori le mura. Ancora oggi, due volte all’anno (settembre e maggio), è ancora possibile compiere questo percorso con la guida di un Padre della Congregazione dell’oratorio di San Filippo Neri.