La redazione della Dante consiglia una selezione tra narrativa e saggistica di autori italiani o testi originali in lingua italiana.
Jacomo Tintoretto & i suoi figli
Storia di una famiglia veneziana
di Melania G. Mazzucco
Einaudi
pp. 1016, € 12,99
Jacomo Tintoretto disegnava i protagonisti dei suoi enormi teleri un personaggio alla volta, sulla carta azzurra, con il carboncino: «non era interessato tanto all’anatomia, come un medico, quanto al gesto (e al suo effetto sul pubblico), come un regista e un attore. Perché una delle prime regole che gli avevano insegnato, o che aveva subito imparato da sé, è che la pittura deve “muovere” – dunque emozionare, turbare, coinvolgere. Poi, quando aveva trovato il gesto, trasferiva il personaggio sulla tela. Non “trascriveva” la pittura copiandola dalla natura o dall’arte, ma la “scriveva” come da un’immagine della mente, intravista in sogno, trovandola nel suo farsi – e solo nel farla la vedeva». Pittore immenso, artista inquieto e geniale, uomo dalla vita piena di chiaroscuri quanto le sue opere – colto e popolare, libero e devoto, eccentrico e spregiudicato -, Tintoretto emerge dalle pagine di Melania Mazzucco come i suoi personaggi affiorano dall’ombra dei suoi immensi teleri sparsi nelle chiese di Venezia o nei quadri appesi nei musei di tutto il mondo: enigmatico, umano, complesso, guizzante di vita, figlio del suo tempo eppure modernissimo regista di corpi, di luci, di emozioni.
Melania G. Mazzucco è autrice di Il bacio della Medusa (1996), La camera di Baltus (1998), Lei cosí amata (2000), Vita (2003, Premio Strega), Un giorno perfetto (2005), La lunga attesa dell'angelo (2008). Per Einaudi ha inoltre pubblicato: Limbo (2012); Il bassotto e la Regina (2012); Sei come sei (2013); Il museo del mondo (2014); Io sono con te (2016), L'architettrice (2019) e la pièce teatrale Dulhan - La sposa (2023). A Tintoretto, Melania Mazzucco ha dedicato, oltre al romanzo La lunga attesa dell'angelo, il docufilm Tintoretto. Un ribelle a Venezia (2019), da lei ideato e scritto per Sky Arte, e Jacomo Tintoretto & i suoi figli. Storia di una famiglia veneziana (Einaudi 2023).
Autobiogrammatica
di Tommaso Giartosio
Minimum Fax
440 pagine, 18 euro
Esiste un legame segreto tra le due linee sinuose lungo cui si snoda la nostra vita: da una parte l’apprendistato dell’alfabeto, dei nomi, del lessico famigliare, dell’insulto, dello scherzo, delle lingue straniere, dei codici segreti, della poesia; dall’altra l’invadente amore per i genitori, la scuola che è un viaggio nell’ignoto, le seduzioni e dilazioni dell’amicizia e del desiderio, la contrattazione di un posto nel mondo – in un’Italia in cui regnano il privilegio, il pregiudizio, la violenza politica e privata.
Tommaso Giartosio traccia tutti i legami che connettono questa doppia elica, e sa che imbarcarsi in un’impresa del genere significa chiedersi: quali lettere hanno il sapore dello zucchero sulle nostre labbra, e da dove nasce questo godimento? Qual è l’abbecedario dei nostri amori? Quali parole racchiudono le nostre paure?
La lingua come origine della coscienza e del mondo, genealogia degli affetti, identità e disidentità, filtro per lo sguardo, sola possibilità di dare un senso a ciò che abbiamo vissuto. La lingua madre e la lingua salvata. La lingua che non è soltanto restituzione poetica del racconto, ma sostanza stessa di questo racconto. E su tutto, intorno a tutto, la babele delle nostre esistenze e di quelle che ci hanno preceduto.
Tommaso Giartosio ha pubblicato, oltre a diversi volumi di saggi, i memoir Doppio ritratto (Fazi 1998), L’O di Roma (Laterza 2012), Tutto quello che non abbiamo visto. Un viaggio in Eritrea (Einaudi 2023) e la raccolta di poesie Come sarei felice. Storia con padre (Einaudi 2019). È redattore di Nuovi Argomenti e conduttore di Fahrenheit su Radio 3.
La "Primavera" di Botticelli. Un'interpretazione botanica
di Mirella Levi D'Ancona
Olschki editore
19 euro, 112 pagine
L’esuberanza, la pienezza e l’eleganza della Primavera hanno reso l’opera di Botticelli celebre in tutto il mondo; ed è proprio per questo che oggi viene considerata come ‘il simbolo’ della Galleria degli Uffizi. Il volume ne ripercorre la bellezza e focalizza l’attenzione sui 40 tipi di piante diverse che l’artista dipinge con minuzia di particolari, permettendoci di riscoprire una moltitudine di significati e suggestioni che conducono al cuore più profondo di quel periodo straordinario che va sotto il nome di Rinascimento.
Mirella Levi D'Ancona è stata una critica d'arte italiana naturalizzata statunitense.