La redazione della Dante consiglia una selezione tra narrativa e saggistica di autori italiani o testi originali in lingua italiana.
Dizionario dei promessi sposi
di Eduardo Rescigno
Manzoni editore
pp. 426, 30 euro
Un dizionario è fatto per cercare e possibilmente trovare una parola; ma quale parola? Una parola del lessico, di cui sfugge il significato, perché utilizzata in modo inconsueto, o perché del tutto sconosciuta. Oppure un termine tecnico, che appartiene a un ambito in cui non ci si muove con disinvolta padronanza. Sono una folla, queste parole, una folla che preme da ogni parte e davvero si fa fatica a darle un ordine e una graduatoria d’importanza. E questo è il lessico.
Ma c’è altro… i borghi, le vie, le chiese, le colonne votive, e tanti, tanti nomi di città grandi e piccole che vorremmo radunarle tutte in quel piccolo lembo di terra che va da Milano a Lecco, e invece spaziano dove non riusciamo neppure a immaginarcele. E poi, siamo sicuri di conoscere tutti, ma proprio tutti i personaggi che affollano questo mondo che nella nostra memoria occupa un luogo estremamente limitato, e che invece, a volerlo indagare in tutti i suoi più segreti percorsi, si rivela essere di tutt’altra natura...
Eduardo Rescigno è musicologo. Ha insegnato nei conservatori di Parma e Como. Ha curato edizioni critiche di molti libretti d'opera per le edizioni Ricordi. Tra i suoi libri, il Dizionario verdiano, il Dizionario rossiniano (entrambi Bur), Una voce poco fa: 550 frasi celebri del melodramma italiano (Hoepli). Ha curato, per Einaudi, le Lettere di Giuseppe Verdi (Millenni, 2012).
Malbianco
di Mario Desiati
Einaudi
pp.400, 21 euro
I segreti e i silenzi avvolgono i protagonisti di questa storia come il malbianco infesta il tronco degli alberi. Tra i Petrovici, infatti, ci sono da sempre piú fili nascosti che verità condivise. Ma le domande del figlio che si è smarrito, e per questo si volta a guardare le proprie orme, diradano via via le nebbie di una memoria famigliare lacunosa e riluttante. Se «di certi fantasmi ci si libera soltanto raccontandoli», prima di tutto bisogna conoscere il passato da cui proveniamo.
Dai boschi di Taranto al gelo dei campi di prigionia tedeschi, Mario Desiati torna con un grande romanzo che indaga il rapporto tra l'individuo e le sue radici, il trauma e la vergogna, interrogando con coraggio il rimosso collettivo del nostro Paese.
Mario Desiati è originario di Martina Franca. Ha pubblicato, tra gli altri: Vita precaria e amore eterno (Mondadori 2006, Einaudi 2023), Ternitti (Mondadori 2011, Einaudi 2023), Il libro dell'amore proibito (Mondadori 2013), Mare di zucchero (Mondadori 2014). Per Einaudi ha pubblicato Candore (2016 e 2021), Spatriati (2021 e 2024, Premio Strega 2022) e Malbianco (2025).
Angelo Caroselli e compagni di strada
Arte, risse, streghe in Campo Marzio (1600-1650)
di Maurizia Tazartes
Mauro Pagliai editore
112 pagine, 18 euro
Roma, prima metà del ’600. Campo Marzio è un quartiere caotico e rissoso, un “tridente” di vie in cui palazzi signorili e tuguri respirano la stessa maleodorante aria. La città cresce senza regole ed è qui che Angelo Caroselli (1585-1652) vive la sua esperienza artistica, iniziata col lavoro di copista nella bottega del padre rigattiere. Descritto come “malvestito, trascurato, stoico e filosofo”, ben presto Caroselli riesce a far crescere il suo laboratorio, collaborando e coesistendo con altri pittori quali Pietro Paolini, Agostino Tassi, nonché gli artisti nordici trasferitisi proprio a Campo Marzio, tra cui Pieter van Lear e Claude Lorrain.
L’autrice ci regala un saggio di ampio respiro, un lungo racconto di vita e arte ricco di vicende intriganti e basato su una attenta ricerca documentale.
Maurizia Tazartes, storica e critica d’arte, svolge attività di ricerca ed è autrice di libri, saggi e articoli specialistici. Tra i libri più recenti Vermeer (Mondadori, 2008), Il «ghiribizzoso» Pontormo (Mauro Pagliai, 2008), Piero di Cosimo. “Ingegno astratto e difforme” (Mauro Pagliai, 2010), Artemisia “Tintora romana” (Sillabe, 2013). Affascinata dall’esuberante pittrice secentesca Artemisia Gentileschi, ha deciso di studiare il padre, pittore meno irruente, dal carattere solitario e difficile, ma suo maestro, capace di una grande pittura di luce, con nitidezze che, secondo la pionieristica ed illuminata visione di Roberto Longhi (1916), anticipa addirittura le atmosfere nordiche di Vermeer: il risultato è il saggio Orazio Gentileschi. “Astratto e superbo toscano” (Mauro Pagliai, 2016). Nel 2017 esce, sempre per Pagliai, il suo saggio Tra pittura e bordello. La vera vita di Agostino Tassi.