Sharon Alario, imprenditrice e conduttrice televisiva e radiofonica, commenta con noi i versi 105-108 del I Canto dell’Inferno dedicati al personaggio di Camilla. La giovane regina dei Volsci si schierò con Turno (re dei Roltuli) e morì mentre difendeva la terra degli italici dall’assalto di Enea e dei troiani.
Perché ha scelto Camilla?
Perché qui Dante non esalta la guerra, ma la fierezza e la forza interiore di una donna che lotta per una causa sociale e politica, oltre l’ambito domestico allora riservato alle fanciulle.
Cosa rappresenta per lei questa figura?
È l’immagine della donna guerriera e grintosa: Dante la onora citandola due volte. Fa parte di quel gruppo di donne nobili, virtuose e consapevoli, degne di risiedere nel Limbo, tra le persone buone che, non cristiane, sono pur degne di piena felicità.
Qual è il nesso tra l’essere femminile e una guerriera?
Camilla è entrambe le cose. A volte si sbaglia equiparando la femminilità alla fragilità, invece la forza interiore può avere un’energia incredibile, soprattutto se abbinata alla determinazione.
Cosa significa essere forte, secondo lei?
Io sono una donna imprenditrice di 28 anni e ho iniziato la mia carriera otto anni fa. Essere donna e imprenditrice è una sfida importante, in un mondo dove ai vertici ci sono quasi sempre gli uomini. È difficile soprattutto all'inizio, mentre hai tanta energia e poca esperienza per la "guerra" del ‘business’. Sono caduta e ho pianto, ma ho sempre studiato i miei errori e grazie ad essi sono diventata la donna che sono oggi, con una grinta, una forza e una determinazione unite alla consapevolezza della mia missione. Voglio lasciare un segno nel mondo e trasmettere energia positiva: questa è la mia linfa di vita, la mia forza.
Per che cosa la giovane Alario darebbe la vita?
Come donna per le persone che amo, come imprenditrice per il lavoro.
Come sarebbe oggi una Camilla-imprenditrice che valorizza l’Italia?
La Camilla-imprenditrice di oggi deve avere grinta, intelligenza, forza e tanta determinazione anche nel raggiungimento di obiettivi italiani che diventano “mondiali”. Il vero imprenditore ha in mente di cambiare il mondo. Così fu per Rita Levi Montalcini, che pure era una scienziata e volle trasformare le nostre vite con il suo progetto di studio della Medicina, che le valse il Nobel.
Che cosa scriverebbe Dante oggi della giovane eroina?
Ognuno di noi è straordinario ma essere guerrieri, grandi e determinati nel raggiungere i propri obiettivi non è una storia “magica” per pochi prescelti. È qualcosa che esiste in ognuno di noi. Camilla credeva nel suo obiettivo, era pronta a morire pur di realizzarlo. La giovane eroina di oggi veste altri abiti, ma ha lo stesso principio: scommettere la vita per un ideale, anche se in via figurata.
Se fosse al governo, cosa cambierebbe per migliorare la posizione delle donne imprenditrici in società?
È sbagliato aspettarsi qualcosa da un soggetto terzo, già esistono leggi e bandi, ma ogni donna dovrebbe trovare le risorse principalmente dentro di sé. Dobbiamo unirci, abbattere le nostre barriere interiori e affermare “noi siamo noi stesse”.
Qual è la debolezza che una donna nel 2021 non dovrebbe avere?
Forse la troppa sensibilità, che può far perdere il focus. Dovremmo imparare ad essere sempre giuste ed equidistanti.
Come immagina la donna del futuro?
Più forte e realizzata, intelligente e sensibile al miglioramento del mondo.
Sharon Alario
fonte immagine in alto: Woodcut illustration of Camilla and Metabus escaping into exile - Penn Provenance Project (Wikimedia)
Giuliana Poli è giornalista, ricercatrice di antropologia culturale, scrittrice di Tradizione, scrittrice di monografie e testi su opere d’Arte, analista ed esperta d’iconografia ed iconologia di opere d’arte. Analisi semantica del linguaggio dell’Arte e della parola.