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Ospitalità: etichette e rituali a tavola

Scritto da Emanuela Gregori | 6-mag-2021 9.23.32

L’ospitalità è dono e condivisione. È ospite colui che offre, ma anche chi riceve e restituisce: per questo, nelle dinamiche dell’accoglienza si stabilisce una relazione di reciprocità fondata su un meccanismo di regolazione dei rapporti sociali e talvolta anche di potere. Quando si riceve un invito, solitamente ci si affretta a dichiarare di voler ricambiare, consapevoli del dono ricevuto. Ma se in alcuni paesi l’impegno a sdebitarsi è diventato ormai poco più di una formalità che spesso viene disattesa, in altri, come in Germania ad esempio, è d’obbligo rispettare l’impegno. Quando l’equilibrio di reciprocità non è stato raggiunto, però, l’ospitalità può degenerare in ostilità. È questo il caso dell’ospite che non accetta il cibo che gli viene offerto: rifiutare una pietanza significa, per la gran parte delle culture, negare la relazione, non avvicinarsi all’altro, non aprirsi per superare la diffidenza nei confronti di ciò che non si conosce.


Sono molti gli aspetti della comunicazione non verbale da tener presenti in un contesto conviviale che si svolga in un ambito sociale e culturale che non è quello in cui siamo abituati a vivere e altrettanti – e talvolta dannosi – gli errori che si possono compiere durante una cena, un invito per il tè o un pranzo di lavoro.


GESTI E RITUALI A TAVOLA – Nel mondo sono tantissimi i gesti, i rituali e le etichette da rispettare se non si vuol sconfinare nella scortesia e rovinare un rapporto. Ecco cosa fare e cosa non fare quando ci si trova a tavola in uno dei seguenti paesi:

Serbia
In occasioni importanti e in tutti gli eventi conviviali in Serbia si usa brindare. Il pasto viene aperto con un distillato o un’acquavite e poi si continua a brindare. Rifiutarsi di bere alcolici potrà essere interpretato come un segno di scortesia, pertanto si dovranno addurre motivazioni legate alla sfera religiosa o della salute.

Sudan
Se ci si siede a una tavola sudanese non si dovrà mangiare tutto ciò che è nel piatto, altrimenti si rischia di far passare il messaggio che il cibo non è sufficiente; ma allo stesso tempo nemmeno lasciare troppo cibo è un messaggio positivo per l’ospite: significherebbe che il pasto non è stato gradito. La soluzione è non finire tutto e dire che si è sazi, e non si sarà ritenuti scortesi. E a fine pasto non devono mancare i complimenti!

Germania
Attenzione! Sulla tavola tedesca mancano le bevande perché sono riposte su un altro ripiano.

Brasile
Con un ospite brasiliano non devono esserci momenti di silenzio: a tavola si deve parlare di tutto, purché si evitino domande personali (quali l’età o il reddito…) e argomenti spiacevoli (morte, problemi di salute…).

Cile
Anche a tavola con ospiti cileni non si dovrebbe lasciare cibo nel piatto; tuttavia anche chiedere un’altra porzione della stessa pietanza o accettarla, nel caso in cui venga offerta, sarà considerato poco educato.

Russia
L’ospitalità in Russia è sacra e i russi amano accogliere in casa gli ospiti per un tè. Se si riceve un invito, sarebbe meglio presentarsi con qualcosa da sgranocchiare, che sia dolce o salato: sarà un gesto più che cortese, perché la bevuta si potrà protrarre per diverse ore, non limitandosi a sorseggiare una sola tazza, ma svariate.