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Parole di stagione

Scritto da A cura di Lucilla Pizzoli | 28-mar-2023 10.32.00

Come sappiamo, la primavera è la prima delle cosiddette quattro stagioni, celeberrima dicitura che, non solo ha ispirato i quattro concerti per violino di Antonio Vivaldi, contenuti nella raccolta Il Cimiento dell’Armonia e dell’Inventione, ma ha anche dato il nome ad una prelibata pizza italiana. Amata dagli eterni indecisi, la pizza quattro stagioni permette di assaggiare una varietà di prodotti tipici di stagioni differenti: i funghi autunnali, le olive e il prosciutto invernali, i carciofini primaverili e i pomodoro e basilico estivi. Riflettendoci bene, troviamo poi l’espressione quattro stagioni anche nel mondo automobilistico, quando ci riferiamo agli “pneumatici che possono essere usati sia in inverno sia in estate”. Anche una famosa catena di hotel di lusso ha scelto il suo nome in base alla variante inglese di questa locuzione, volendo comunicare un messaggio ben preciso e molto accattivante: ti accoglieranno per una vacanza spettacolare in qualsiasi periodo dell’anno!

 
Etimologicamente, la parola stagione deriva dal latino stationem “sosta, fermata” perché ciascuna delle quattro stagioni rappresenta un periodo dell’anno in cui, idealmente, si manifestano determinate condizioni climatiche durevoli che lo caratterizzano, per poi variare con l’arrivo degli equinozi e dei solstizi. Naturalmente, dalla medesima radice latina ha origine anche il termine stazione, che però ci porta da tutt’altra parte, al massimo a prendere un treno! I due principali derivati della parola stagione sono stagionale e stagionato (dal verbo stagionare). Se l’aggettivo stagionale indica “un fenomeno tipico di una determinata stagione dell’anno”, ad esempio un’influenza stagionale (dovuta al freddo dell’inverno) o le piogge stagionali (nei paesi con un clima monsonico), il termine stagionato si riferisce a tutt’altro. Un alimento stagionato, come può essere il formaggio, il prosciutto o un vino, ha subito un processo di stagionatura, ossia di invecchiamento, raggiungendo lo stato attuale dopo aver trascorso varie stagioni. In senso figurato, poi, e non senza un pizzico di ironia, si può definire qualcuno stagionato alludendo scherzosamente al suo essere “maturo/a”, ossia “non più giovane.” 

Tornando ai modi di dire, sicuramente avrete fatto almeno una volta nella vita il fatidico cambio di stagione, che spesso ci affligge a primavera. Si tratta di un cambio armadio che ci spinge a tirare fuori abiti e scarpe leggeri per andare incontro ai mesi più caldi, accantonando per un po’ di tempo piumoni, stivali e giacconi pesanti. Quante volte, poi, vi sarete lamentati del clima, dicendo che “non ci sono più le mezze stagioni”? Con questa espressione, non s’intende affatto il dimezzamento di una delle canoniche quattro parti dell’anno, ma le stagioni “di mezzo” tra gli estremi dell’inverno e dell’estate. Insomma… la primavera e l’autunno sembrano in via d’estinzione: la crisi climatica sembra averci tolto anche questa certezza! Terminiamo con un antico proverbio, ancora molto attuale: ogni frutto ha la sua stagione. La saggezza popolare ci ricorda, quindi, che tutto avviene nel momento opportuno, per dirla in altre parole “quando i tempi sono maturi”, così come in natura i frutti non nascono tutti insieme, ma ciascuno nel periodo più adatto.