Dante Blog

Poesia e musica, un breve excursus

Scritto da Aldina Giulia Villari | 18-gen-2024 9.00.00

Fin dall’inizio della letteratura occidentale, la poesia è stata legata alla musica. Il nome stesso del genere – il genere lirico per l’appunto – fa riferimento alla lira, strumento musicale a corde antenato della nostra chitarra in uso in antica Grecia.
Con questo, i Greci accompagnavano il canto di testi brevi nei quali l’autore usava esprimere sentimenti e idee personali: come per gli altri generi letterari, cioè, all’aspetto metrico e formale corrispondeva anche una certa tematica trattata.
La grande tradizione della lirica greca antica che include autori come Saffo (VII-VI sec. a. C.), Alceo (VII-VI sec. a. C.) e Anacreonte (VI sec. a. C.), prosegue con caratteristiche diverse in età ellenistica con poeti come Callimaco e Teocrito: di questa produzione sono rimasti tuttavia solo pochissimi frammenti.
Il genere lirico arriva dunque a Roma dove, a fronte di un maggiore successo di altri generi letterari, produce pochi anche se eccezionali esempi: quelli di Catullo e Orazio, i cui componimenti tuttavia non erano più destinati al canto ma ad una fruizione solo tramite la lettura.
Con la nascita della letteratura in lingua volgare in Europa intorno all’anno Mille, poesia e musica tornano ad essere unite: le poesia dei trovatori in lingua d’Oc (quella di Guglielmo IX, Bernard de Ventadorn, Jaufré Rudel solo per fare alcuni nomi) è infatti tutta cantata.
Gli studiosi non ne hanno l’assoluta certezza, ma le teorie più accreditate sostengono che la scissione tra poesia e musica avviene di nuovo proprio in Italia, con il primo grande movimento letterario in lingua volgare, quello della Scuola Siciliana alla corte di Federico II.
Nei secoli poesia e musica si sono sempre più distinti, ma la questione è ancora oggi molto dibattuta: basti pensare che nel 2016 il Premio Nobel per la letteratura è stato assegnato al cantautore americano Bob Dylan per avere "creato una nuova espressione poetica nell'ambito della tradizione della grande canzone americana".
Quanto sono dunque "poetici" i testi delle grandi cantautori anche dei nostri tempi? A voi ancora un'occasione per rifletterci.