AGGIORNATO Roma, 7 luglio: La serata finale del Premio Strega 2023, che si è tenuta al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia (in diretta su Rai3), ha scelto come libro vincitore di questa edizione: "Come d'aria" di Ada D'Adamo (Elliot). In cinquina figuravano due delle autrici più votate dai circoli di lettura della Dante Alighieri: Rosella Postorino (114 preferenze) e Ada D’Adamo (108 preferenze).
Ecco tutti i libri finalisti e la classifica conclusiva.
Come d’aria
di Ada D’Adamo
Elliot
Daria è la figlia, il cui destino è segnato sin dalla nascita da una mancata diagnosi. Ada è la madre, che sulla soglia dei cinquant’anni scopre di essersi ammalata. Questa scoperta diventa occasione per lei di rivolgersi direttamente alla figlia e raccontarle la loro storia. Tutto passa attraverso i corpi di Ada e Daria: fatiche quotidiane, rabbia, segreti, ma anche gioie inaspettate e momenti di infinita tenerezza. Le parole attraversano il tempo, in un costante intreccio tra passato e presente. Un racconto di straordinaria forza e verità, in cui ogni istante vissuto è offerto al lettore come dono.
Ada D'Adamo ha scritto diversi saggi sulla danza e il teatro. È morta nel 2023 nella sua casa di Roma, pochi giorni dopo la candidatura del suo memoir Come d’aria al “Premio Strega”. Alla sua memoria è stato istituito, nell’ambito della Festa della Danza di Roma, il “Premio Ada d’Adamo”, conferito a chi meglio interpreterà la fusione tra esperienza artistica e funzioni sociali.
Mi limitavo ad amare te
di Rosella Postorino - è l’autrice più votata dai circoli di lettura della Società Dante Alighieri al Premio Strega 2023
Feltrinelli
352 pagine, 19 euro
Omar ha un desiderio. Ha undici anni, sulla fronte una vena che pulsa se qualcuno la fa arrabbiare, e un fratello, Ivo, grande abbastanza da essere arruolato. Nada e Omar sono bambini nella primavera del 1992, a Sarajevo. Per allontanarli dalla guerra, una mattina di luglio un pullman li porta via contro la loro volontà. In viaggio per l’Italia, lungo strade ridotte in macerie, Nada conosce Danilo, che ha mani calde e una famiglia, al contrario di lei, e che un giorno le fa una promessa.
Nessuna infanzia è spensierata, ciascuno di noi porta con sé le sue ferite, ma anche quando ogni certezza sembra venire meno, possiamo trovare un punto fermo attorno al quale far girare tutto il resto. Mi limitavo ad amare te entra nelle fibre del lettore colpendo quel punto come una freccia. Ispirato a una storia vera, è un romanzo di ampio respiro, di formazione, di guerra e d’amore, che si colloca a pieno titolo nella tradizione del grande romanzo europeo. Rosella Postorino ha esordito con il racconto In una capsula, incluso nell'antologia Ragazze che dovresti conoscere (Einaudi Stile Libero, 2004). Ha pubblicato i romanzi La stanza di sopra (Neri Pozza, 2007; Feltrinelli, 2018), L’estate che perdemmo Dio (Einaudi Stile Libero, 2009) e Il corpo docile (Einaudi Stile Libero, 2013), la pièce teatrale Tu (non) sei il tuo lavoro (in Working for Paradise, Bompiani, 2009), Il mare in salita (Laterza, 2011) ed è fra gli autori di Undici per la Liguria (Einaudi, 2015). Con Le assaggiatrici (Feltrinelli, 2018) ha vinto il Premio Campiello 2018. Da questo romanzo verrà tratto un film, per la regia di Cristina Comencini.
La traversata notturna
di Andrea Canobbio
La Nave di Teseo
Mosso dal desiderio di liberarsi dei ricordi che non smettono di tormentarlo, il narratore di questo libro decide di compiere un viaggio nella sua città, trasformata per l’occasione in un grande teatro della memoria. E come in ogni avventura che si rispetti, si dota delle armi magiche necessarie all’impresa: una mappa quadrata di ottantuno caselle, una raccolta di lettere d’amore e alcune vecchie agende fitte di appunti.
La città è Torino, la storia è quella di una coppia italiana del dopoguerra, del loro innamorarsi, sposarsi e vivere prima felici e contenti, e poi infelici e scontenti.
Andrea Canobbio vive a Torino, dove lavora nell’editoria. I suoi libri sono: la raccolta di racconti Vasi cinesi (1989), con cui ha vinto il premio Grinzane opera prima e il premio Mondello opera prima; i romanzi Traslochi (1992), Padri di padri (1997), Indivisibili (2000), finalista premio Strega, Il naturale disordine delle cose (2004), premio Brancati, e Tre anni luce (2013), premio Mondello Opera Italiana; e infine i due brevi testi autobiografici Presentimento (2007) e Mostrarsi (2011).
Dove non mi hai portata
di Maria Grazia Calandrone
Einaudi
1965. Un uomo e una donna, dopo aver abbandonato nel parco di Villa Borghese la figlia di otto mesi, compiono un gesto estremo.
2021. Quella bambina abbandonata era Maria Grazia Calandrone. Decisa a scoprire la verità, torna nei luoghi in cui sua madre ha vissuto, sofferto, lavorato e amato. E indagando sul passato illumina di una luce nuova la sua vita.
Dove non mi hai portata, attraversando lo specchio del tempo, racconta una scheggia di storia d'Italia e le vite interrotte delle donne. Ma è anche un'indagine sentimentale che non lascia scampo a nessuno, neppure a chi legge.
Maria Grazia Calandrone è poetessa, scrittrice, giornalista, drammaturga, artista visiva, autrice e conduttrice per la Rai. Scrive per il «Corriere della Sera» e tiene laboratori di poesia nelle scuole e nelle carceri. Con i suoi libri di poesia ha vinto importanti premi. La sua ultima opera, Splendi come vita (Ponte alle Grazie 2021), è entrata nella dozzina del Premio Strega.
Rubare la notte
di Romana Petri
Mondadori
La storia di Antoine de Saint-Exupéry, autore del celebre romanzo Il piccolo principe. Orfano di padre, Tonio vive un’infanzia felice nel castello di Saint-Maurice-de-Rémens, amato, celebrato, avviluppato al mostruoso quasi ossessivo amore per la madre; un’infanzia che gli resta incollata all’anima per tutta la vita, fin da quando, straziato, vede morire il fratello più giovane. L’infanzia lo tallona come un destino quando, esaltato, comincia a volare, pilota civile e pilota militare, quando si innamora tanto e tante volte, quando si trasferisce in America, quando scrive, persino quando si schiera e sceglie di combattere per un’idea di Francia che forse è sua e solo sua. Dove sia andato Tonio, non sappiamo, nei cieli in fiamme del 1944. Sappiamo che ci ha lasciato le stelle della notte, il sogno di una meraviglia che non si è mai consumata, il bambino che lui ci invita a riconoscere eterno dentro di noi.
Romana Petri vive a Roma. Tra le sue opere, Ovunque io sia (2008), Ti spiego (2010), Le serenate del Ciclone (2015, premio Super Mondello e Mondello Giovani), Il mio cane del Klondike (2017), Pranzi di famiglia (2019), Figlio del lupo (2020), Cuore di furia (2020), La rappresentazione (2021) e Mostruosa maternità (2022). Traduttrice e critico, collabora con “Io Donna”, “La Stampa”, “il Venerdì di Repubblica” e il “Corriere della Sera”.