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VIGNA

Scritto da Beatrice Palazzoni | 24-mar-2022 10.20.26

I dati 2022 dell’Unione italiana Vini parlano chiaro: l’Italia è il maggior produttore di vino al mondo. Fiero dei suoi vini DOP (Di Origine Protetta) e Bio, il Bel Paese soddisfa da solo quasi un quinto della richiesta globale di vino, producendo anche quello che, nel 2021, è stato definito dalla prestigiosa rivista newyorkese Winemag “il bianco migliore al mondo”, il Castelli di Jesi Classico Superiore 2019 di Bucci!

Non siamo solo dei grandi vinai, ma anche e soprattutto dei superbi viticoltori, che si occupano con cura e passione dei circa 670 mila ettari della nostra terra coltivati a vigna. Le vigne (dal lat. vineam, derivato di vinum “vino”) sono dei “terreni dedicati alla coltivazione della vite”, spesso sostenuta da pali in legno, che caratterizzano il paesaggio naturale di numerose regioni italiane – in maggioranza settentrionali – come il Veneto, il Friuli - Venezia Giulia, il Piemonte, ma anche meridionali come la Sicilia e la Puglia. Le vigne sono così profondamente parte del nostro territorio e della cultura italiana, che ne popolano anche l’immaginario letterario: i padri della nostra letteratura le hanno raccontate in lungo e in largo con le loro migliori parole come, ad esempio, Alessandro Manzoni che nei Promessi Sposi descrive così la campagna lombarda:

«Il lembo estremo, tagliato dalle foci de’ torrenti, è quasi tutto ghiaia e ciottoloni; il resto, campi e vigne, sparse di terre, di ville, di casali; in qualche parte boschi, che si prolungano su per la montagna». E ancora, «A destra e a sinistra, nelle vigne, sui tralci ancor tesi, brillavan le foglie rosseggianti a varie tinte».

Che paesaggi, che colori, che romanticismo! Tutto merito delle vigne, capaci di dar vita – non solo in Italia – ad un paesaggio davvero unico: passiamo dalle nostre Langhe, terre di Barolo, al Chianti e ai ripidi pendii a picco sul mare delle Cinque Terre; dalla celebre Valle del Douro portoghese alla Borgogna francese, l’Okanagan Valley canadese e la Napa Valley in California… Al mondo c’è l’imbarazzo della scelta! Per non parlare, poi, delle cantine (dal latino cum tina “con il vaso da vino”) di design, che meritano sempre una visita con degustazione, come – solo per citarne alcune – le italiane Antinori, progettata da Casamonti, la Tenuta Castelbuono, realizzata da Pomodoro, la cantina Tramin, opera di Werner Scholl o Su’entu, ideata da Casciu e Rango.

Dalla parola vigna sono entrati in italiano due derivati molto interessanti, che hanno davvero poco a che fare con il vino. Vi vengono in mente? Il primo è il verbo svignarsela “andare via senza farsi vedere”, che si potrebbe tradurre in “andarsi a nascondere nella vigna”. La geometria fitta e intricata della vigna, infatti, ha sempre rappresentato un luogo perfetto per non farsi vedere, anche durante le fughe d’amore! Il secondo termine è invece vignetta, che tutt’è fuorché una “piccola vigna”. Usiamo infatti questo vocabolo per indicare “un disegno o un’illustrazione, che a volte è integrata sui giornali da un testo ironico”. In questo caso, si ipotizza che il nome derivi dalla frequenza con la quale nei manoscritti medievali le prime pagine (o le prime lettere) dei libri erano adornate con tralci e foglie di vite decorative. Lo sapevate?