La redazione della Dante consiglia una selezione tra narrativa e saggistica di autori italiani o testi originali in lingua italiana.
Il Dante di tutti. Un'icona pop
di Giuseppe Antonelli
Einaudi
12 euro, pp. 104
La fortuna popolare – cominciata già nel Trecento – ha finito col rendere Dante un’icona, nel senso di un simbolo legato a un immaginario condiviso. Il centenario appena celebrato ha dimostrato una volta di piú quanto sia grande la vitalità di Dante a sette secoli dalla sua morte. Ma mai come in queste celebrazioni è stato chiaro che Dante sopravvivrà ancora a lungo anche grazie a quella percezione collettiva che lo ha reso ormai in tutto il mondo una straordinaria icona pop. C’è il Dante emblema della nostra identità culturale, la cui effigie passa dalle lire agli euro. C’è l’immagine di Dante usata già da tempo, non solo in Italia, come marchio commerciale e in chiave pubblicitaria. C’è il Dante personaggio che ritorna – fino in America, fino in Giappone – nelle trame di libri, film, fumetti, giochi di successo. Tutte proiezioni popolari di quell’inarrivabile poeta in grado di cantare con una potenza senza pari l’amore, la morte, la bellezza, l’orrore, la vita terrena e quella ultraterrena.
Giuseppe Antonelli è professore ordinario di Storia della lingua italiana all'Università di Pavia, collabora con «7» e «la Lettura» del «Corriere della Sera»; per molti anni ha raccontato storie di parole su Rai 3 e Rai Radio 3. Con Matteo Motolese e Lorenzo Tomasin ha curato la Storia dell'italiano scritto in sei volumi (2014-21; Premio Cesare Pavese per la saggistica); con la collaborazione di Giovanni Battista Boccardo e di Federico Milone, è stato curatore scientifico della mostra Dante. Un'epopea pop (Museo d'Arte della città di Ravenna). Tra i suoi ultimi libri: Volgare eloquenza (2017), Il museo della lingua italiana (2018), Il mondo visto dalle parole (2020) e Il piacere del significante (2022). Per Einaudi ha pubblicato Il Dante di tutti. Un'icona pop (2022).
L’eccezione fa la regola.
Sette storie di errori che raccontano l'italiano.
di Matteo Motolese
Garzanti
176 pagine, 18 €
Dubbi e paura di sbagliare accompagnano spesso il nostro uso della lingua. Quando parliamo, quando scriviamo. Eppure, per chi studia la storia delle lingue gli errori sono una benedizione: sono la traccia che rivela una tensione latente, il fossile che permette di ricostruire un suono perduto, la linfa vitale che spinge le lingue verso il loro futuro.
Dopo aver raccontato in Scritti a mano la letteratura italiana a partire da otto celebri manoscritti, in L’eccezione fa la regola Matteo Motolese guida il lettore alla scoperta dell’importanza degli errori nella storia dell’italiano. Dalle trascrizioni imperfette delle poesie della corte di Federico II alle celebri edizioni di Aldo Manuzio, dalle sgrammaticature di Manzoni fino al correttore di Word, queste sette storie ci conducono in un viaggio lungo oltre dieci secoli alla fine del quale anche chi una volta ha scritto quore potrà sentirsi meno solo.
Matteo Motolese (Roma, 1972) insegna Linguistica italiana all’Università «La Sapienza» di Roma. Dirige, insieme con Emilio Russo, il più importante censimento dei manoscritti autografi degli scrittori italiani. Collabora con il supplemento domenicale del «Sole 24 Ore».
Dopo?
di Cristina Leone Rossi
con prefazione di Mauro Corona
Bookabook
12 euro, 182 pagine
Una ragazza alla ricerca delle sue origini, del suo passato. Un uomo alla ricerca della poesia, quella vera, in cui fermare per sempre un attimo.
Sonia e Fabio, inaspettatamente e contro ogni immaginazione, si imbattono una nella vita dell’altro, ritrovandosi legati indissolubilmente da un filo rosso che non può essere spezzato, poiché ancora prima di vedersi, si sono scritti: le anime di carta, una volta diventate reali, non possono più separarsi.
È una storia d’amore, di forza d’animo, di consapevolezza che le cose impossibili lo sono solamente se noi diamo loro il potere di esserlo. Un amore che forse avrà il folle potere e la sfrontata presunzione di sfidare le leggi fisiche e ridurre il termine “impossibile” a sole nove lettere.
Cristina Leone Rossi è nata nel 1998 a Venezia. Studia al DAMS, Università di cinema di Roma Tre. “Dopo?” è il suo secondo romanzo dopo “Non trovo più parole” (2021, bookabook) con la prefazione di Andrea Purgatori.