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Il Dante tecnologico di Giuseppe Veneziano

Scritto da Chiara Barbato | 25-nov-2021 15.14.22

Che uso farebbe Dante dei mezzi tecnologici? Quali nuove somme visioni ricaverebbe mettendosi alla tastiera di un computer?
Sembra domandarselo, con la consueta ironia, Giuseppe Veneziano, cantore di simboli e idoli della civiltà contemporanea e inventore di spiazzanti combinazioni new-pop. Nelle sue opere spesso provocatorie convivono iconografia alta e bassa, citazione dotta e cultura di massa, immagini tratte dalla storia dell’arte, dai fumetti e dai cartoni animati. Assecondare un’“arte onnivora e anti-gerarchica” è infatti l’obiettivo che il gruppo Italian Newbrow, cui Veneziano appartiene, si è dato al momento della sua nascita una dozzina di anni fa, per riflettere “il mutato clima della società liquido-moderna”.
Classe 1971, siciliano trapiantato a Milano con una laurea in architettura in tasca, nel corso delle sue curiose ricognizioni, in un viaggio decisamente terreno attraverso vicende e protagonisti del passato e dell’attualità, l’artista si è imbattuto anche in Dante. Seduto su una roccia, con la sua veste sfavillante e la corona di alloro, il suo Dante@virgilio.it tiene sulle gambe un vistoso notebook ed è alle prese con la stesura della Divina Commedia grazie ai moderni strumenti di scrittura e di corrispondenza. La penna d’oca è, insomma, un remotissimo ricordo, i messaggi si inviano e si ricevono in tempo reale e le creazioni della fantasia sono altamente supportate dalla navigazione in rete.
Rimane solo un ultimo arduo quesito: l’Alighieri avrebbe optato per un PC o per un Mac?

G.Veneziano, Dantealighieri@virgilio.it, 2012, acrilico su tela, cm 180x120. Courtesy dell’Artista