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Il Premio Campiello a Giulia Caminito

Scritto da Andrea Ciarlariello | 7-set-2021 8.01.53

Il successo del libro di Giulia Caminito "L’acqua del lago non è mai dolce" continua a crescere, con il pubblico che ne ha apprezzato la lettura. Vincitore dello Strega Off e nella cinquina del Premio Strega, il romanzo edito da Bompiani si aggiudica ora anche il Premio Campiello. Al favore della critica fa eco quello del pubblico, che lo colloca ai primi posti delle classifiche dei libri più venduti in Italia.
Il libro si diffonde grazie a un passaparola che resta positivo, nonostante la trama racconti una storia dura, con precisi riferimenti a circostanze reali o immaginarie che si fondono nelle vite di personaggi con i quali è difficile non empatizzare. La scrittura è però coinvolgente, fluida e priva di inciampi e interroga il lettore.
Gli viene chiesto di misurarsi e farci i conti, con quell’empatia, di sostenerla e difenderla dagli attacchi dell’autrice che nella protagonista riversa difetti e comportamenti imperdonabili. Ma ce la rendono così vicina, man mano che la scopriamo intenta a sperimentare le traversie di una esistenza di provincia, di un disagio economico velato di pudore e di una disperazione muta strappata solo di rado da estremi atti di violenza.
Il lago di Bracciano, sulle cui rive la famiglia della protagonista sceglie di rifugiarsi per sfuggire a una Roma che la respinge, non si limita a raffigurare le quinte del romanzo: si rivelerà centrale nella sua costruzione, come un attore secondario eppure essenziale alla narrazione. A partire dallo specchio dell’acqua si snoda l’insieme di stradine, piazze e viali residenziali che si diramano verso Roma e intorno ai quali prende vita Anguillara Sabazia. Questo paese, costretto nei panni di una cittadina, è la destinazione di un'immigrazione di estrazione e provenienza diversa. Ci sono romani in fuga dal caos, artisti stranieri in cerca d’ispirazione e vita lenta, stranieri d'ogni luogo, molti dall’Europa dell’est, ricercatori e dipendenti della vicinissima Casaccia dell’Enea. Tanti vivono in bilico tra la dimensione di periferia romana e quella di provincia: tutti guardano la stessa acqua del lago che per la nostra protagonista non è dolce ma soprattutto non la tiene a galla e, appena smette di battere forsennatamente i piedi, tenta di trascinarla a fondo.