La redazione della Dante consiglia una selezione tra narrativa e saggistica di autori italiani o testi originali in lingua italiana.
Petrarca. La vita e il mondo
di Luca Marcozzi
Carocci
pp. 580, 52 €
Il volume verrà presentato venerdì 7 novembre a Palazzo Firenze (Roma).
Francesco Petrarca ha lasciato ai posteri moltissime notizie sulla sua vita, più di ogni altro uomo vissuto prima di lui. Quasi tutte derivano però dal racconto che egli stesso orchestra nelle opere epistolari e letterarie, in cui inserisce elementi spesso discordanti, rielabora dati e altera circostanze per costruire un’autobiografia ideale destinata a offrire ai lettori un’immagine esemplare, a sua volta ricca di contraddizioni, dubbi e incertezze. Il volume esplora le diverse vie del labirinto ordito dall’autore e chiarisce molti equivoci cui esse conducono, lasciando emergere il ritratto di un uomo fiducioso nella forza della parola ma a disagio nel suo mondo ed esule nel proprio tempo, che ha dedicato la vita a perseguire la propria libertà materiale, individuale e morale e che, attraverso l’etica del lavoro intellettuale, ha fondato le basi della modernità. 
È professore ordinario di Letteratura italiana all’Università degli Studi Roma Tre. Ha dedicato molte ricerche a Dante, Petrarca e al Rinascimento. Tra le sue pubblicazioni recenti, il commento alla Comedia di Dante con figure dipinte nell’Edizione nazionale dei commenti danteschi (Salerno editrice, 2015), il volume Bembo (Franco Cesati, 2017) e la voce Petrarca, Francesco per il Dizionario Biografico degli Italiani (con F. Rico; Treccani, 2015). 
Alaturka / Alafranga
Interazioni culturali fra Turchia ed Europa mediterranea
A cura di Rosita D'Amora, Stefania De Nardis
Presentazione di Andrea Riccardi
Marietti 1820
240 pagine, 24 euro
Il volume verrà presentato martedì 11 novembre a Palazzo Firenze (Roma)
Suonare, mangiare, vestirsi, fare cinema, scrivere, parlare, produrre oggetti, pensare i rapporti fra stati alafranga o alaturka ha implicato scelte che si sono spinte ben al di là dell’esercizio teorico, ha guidato la riflessione di moltissime persone che spesso hanno fisicamente abitato e attraversato quell’area di condivisione che per secoli è stato l’Impero ottomano, poi Repubblica di Turchia, restituendo le memorie dei propri viaggi, imparando lingue, traducendo testi, componendo musica, dando vita a opere d’arte, modificando il paesaggio architettonico di città, misurandosi quotidianamente con il grande tema dell’identità, del concetto del sé e dell’altro all’interno e al di fuori dei confini del proprio paese.
Rosita D’Amora è professoressa associata di Lingua turca e Storia dell’Impero ottomano presso la Sapienza Università di Roma. Negli ultimi anni le sue ricerche si sono concentrate sugli scambi e le interconnessioni culturali tra l’Italia meridionale e l’Impero ottomano a partire dal XVII secolo e in particolare sul ruolo dei mediatori culturali, delle reti di traduttori e delle circolazioni di traduzioni e idee nel Mediterraneo a partire dalla seconda metà dell’Ottocento. Stefania De Nardis è attualmente alla direzione del gruppo editoriale Il Portico, ha conseguito un dottorato di ricerca in Storia contemporanea e si è occupata di rapporti culturali fra Italia e Turchia dall’Impero ottomano fino agli anni della repubblica kemalista.
Una ragione di più per andare all'inferno. Vedere, Pasolini
di Andrea Cortellessa
Treccani libri
25 euro, 352 pagine
Il volume verrà presentato mercoledì 12 novembre a Palazzo Firenze (Roma)
Non è un mistero che l’ispirazione di Pasolini fosse molto legata alle immagini dell’arte, almeno quanto alla tradizione letteraria. Ma la quasi totalità degli studi si è finora dedicata al suo rapporto col repertorio della grande pittura rinascimentale e manierista, trascurando quello controverso che ebbe con l’arte del suo tempo. Soprattutto nella sua ultima stagione, nei mesi convulsi che precedettero la tragica morte, è evidente l’attrazione – contraddittoria e combattuta – per le sperimentazioni di pittori, cineasti e fotografi dell’avanguardia: tanto avversata nelle prese di posizione pubbliche quanto presente, sia pure in modo tormentato, nel segreto dell’officina. Senza questo reagente non si capirebbero (e spesso non si sono capite) opere come Salò e Petrolio – la cui edizione più recente ha restaurato, almeno “virtualmente”, l’apparato di immagini che avrebbe dovuto accompagnare il “misterioso” romanzo lasciato doppiamente incompiuto nel novembre del 1975. 
Andrea Cortellessa, critico letterario, Andrea Cortellessa storico della letteratura e critico d’arte, insegna Letteratura italiana contemporanea all’Università degli Studi Roma Tre. Ha curato testi e mostre di grandi autori del Novecento e del nostro tempo e ha collaborato con scrittori e critici, registi teatrali e televisivi. Scrive su quotidiani e riviste. Tra le pubblicazioni più recenti: Zanzotto. Il canto nella terra (Laterza, 2021), Filologia fantastica. Ipotizzare, Manganelli (Argolibri, 2022), Con l’ascia dietro le nostre spalle. Amelia Rosselli (Electa, 2024), Forse che sì. Joyce fra Pascoli e Gadda (Quodlibet, 2025).
I libri della settimana: Petrarca, i rapporti Turchia-Europa, Pasolini
Valerio De Luca
                        
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