Martedì scorso, 5 dicembre 2023, nell’ambito della VII giornata di Studi del CeSBi (Centro Studi su Benvenuto da Imola, Dipartimento di Filologia Classica e Italianistica dell’Alma Mater Studiorum Università di Bologna), sono stati presentati per la prima volta al pubblico i commenti ritrovati alle opere di Virgilio del maestro Giovanni del Virgilio, primo professore stipendiato dell’Università di Bologna, autorevole commentatore dei classici latini e corrispondente di Dante Alighieri.
La scoperta è merito del giovane dottorando dell’Università degli Studi di Siena Giandomenico Tripodi, già premiato per le sue ricerche dal CeSBi nel 2021. Egli ha riconosciuto in due manoscritti attualmente conservati presso la Biblioteca Vaticana e l’universitaria di Padova, le letture a Bucoliche, Georgiche ed Eneide che Giovanni del Virgilio dovette compiere nei primi anni ’20 del Trecento e che finora erano ritenute perdute.
Oltre che professore, Giovanni del Virgilio fu autore di opere poetiche. Di lui è nota soprattutto una corrispondenza con Dante Alighieri: il Sommo poeta scrisse infatti due egloghe in latino (Vidimus in nigris albo patiente lituris e Velleribus Colchis prepes detectus Eous) per rispondere all’epistola in cui il professore di Bologna lo invitava a comporre la sua opera nella lingua dei classici (e non in volgare) per ricevere l’alloro poetico. Proprio per questa conoscenza, tale ritrovamento appare particolarmente significativo.
Abbiamo dunque colto l’occasione per porre qualche domanda a Giuseppina Brunetti, professoressa di Filologia e linguistica romanza presso dell’Alma Mater Studiorum Università di Bologna e direttrice del Cesbi.
In cosa consiste esattamente la scoperta?
Sono stati scoperti i commenti a Bucoliche, Georgiche ed Eneide di Giovanni del Virgilio. Il soprannome del maestro (il primo 'professore di lettere' all'Università, stipendiato dal Comune di Bologna per spiegare i classici latini) è appunto 'del Virgilio' per il grande amore per l'opera del grande mantovano. Il commento era sinora considerato smarrito, Tripodi lo ha ritrovato.
Perché è importante?
È importante perché restituisce agli studi il commento che circolava a Bologna nell'età di Dante, potremmo dire l'esegesi in voga o anche il Virgilio noto certamente a Dante. Giovanni è infatti l'interlocutore dello scambio poetico che ci mostra anche la bravura di Dante come versificatore in latino, i soli versi in latino che di Dante ci rimangono.
In che modo si intenderà studiare questi testi per gettare nuova luce sull'opera di Dante?
Il commento è stato individuato da Giandomenico Tripodi, un giovane allievo del collega Marco Petoletti (con lui e Luca Carlo Rossi abbiamo fondato sette anni fa il Cesbi – Centro Studi su Benvenuto da Imola, altro grande commentatore dell'Alighieri e professore anch'egli a Bologna; Tripodi è stato insignito del Premio Cesbi 2021).
Che le scoperte le compiano i nostri allievi, coloro a cui insegniamo a vedere e studiare con attenzione filologica, ci riempie di soddisfazione. I primi risultati della scoperta saranno pubblicati in un saggio sulla rivista 'Italia medioevale e umanistica' e nel volume Curiosissimus inquisitor. Nuovi studi su Benvenuto da Imola, a cura di G. Brunetti, M. Petoletti, L.C. Rossi (Longo, Ravenna, 2023), presentato il 5 dicembre 2023 nella VII Giornata di Studi del Cesbi nella Sala Manfredi dell'Accademia delle Scienze a Bologna. E la ricerca continua!
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La scoperta dei commenti perduti alle opere di Virgilio del corrispondente di Dante
Aldina Giulia Villari
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