I libri della settimana: Riccardi, Di Paolo, Montefoschi

 La redazione della Dante consiglia una selezione tra narrativa e saggistica di autori italiani o testi originali in lingua italiana.

Le Parole della paceSchermata 2024-10-11 alle 10.43.32
di Andrea Riccardi
Edizioni Dehoniane
308 pagine, 21,50 euro

Nel 1986 Giovanni Paolo II riunì ad Assisi i rappresentanti di varie religioni provenienti da tutto il mondo per una grande giornata di Preghiera per la Pace. Al termine di quell’incontro auspicò che le religioni continuassero a propagare il messaggio della pace e a vivere lo spirito di Assisi. A partire dall’anno successivo, attraversando varie regioni del mondo, la Comunità di Sant’Egidio ha iniziato a diffondere quello «spirito» con annuali incontri internazionali di Preghiera per la Pace, coinvolgendo leader religiosi e personalità del mondo della cultura e delle istituzioni insieme a persone di buona volontà. Andrea Riccardi, autorevole e fedele interprete di tale percorso, ha sostenuto lo sviluppo di questo cammino. Vengono qui raccolti i suoi interventi tenuti in questi anni che delineano i principali momenti storici vissuti dalla comunità internazionale e indicano i nodi e le sfide per immaginare e dipingere un quadro di pace.

Andrea Riccardi ha insegnato Storia contemporanea e Storia della chiesa e delle religioni e ha ottenuto lauree honoris causa da numerosi atenei. Dal 2015 è Presidente della Società Dante Alighieri. Noto per aver dato inizio alla Comunità di Sant’Egidio, ha ricevuto il Premio Balzan per la pace nel 2004 e nel 2009 è stato insignito del Premio Carlo Magno. Ha dato vita a numerose iniziative di dialogo, mediazione e pace, sugli scenari internazionali più complessi. Acuto osservatore del presente, è una delle personalità più affermate della ricerca storica e religiosa. I suoi libri sono tradotti in varie lingue.

Rimembri ancoraSchermata 2024-10-11 alle 10.39.29
Perché amare da grandi le poesie studiate a scuola
di Paolo Di Paolo
Il Mulino
16 euro, 240 pagine

La nebbia agl’irti colli… E poi? Come faceva? È raro tornare da adulti alle poesie incontrate da studenti. Eppure, sarebbe bello scoprire come risuonano in noi. E accorgersi che la vita le ha rese più leggibili, più emozionanti, più preziose.
Nel bagaglio delle conoscenze scolastiche, insieme alle tabelline, al teorema di Pitagora, alla fotosintesi clorofilliana, rientrano anche molte poesie. C’è perfino chi, nel tempo, le ha imparate a memoria. Da «Silvia, rimembri ancora» di Leopardi a «La pioggia nel pineto» di D’Annunzio, dalle «stelle cadenti» di Pascoli al «male di vivere» di Montale, può capitare di ritrovarsi qualche verso sulle labbra, all’improvviso. Sembra che voglia dirci ancora qualcosa. Ma cosa? Paolo Di Paolo ci offre un’occasione per leggere in modo nuovo e sorprendente le poesie studiate a scuola. Toglie un po’ di polvere e le libera dai luoghi comuni, rimette in rapporto scrittura e vita. Seguendo piste imprevedibili, riscopre «Dei Sepolcri» come un canto carico di tenerezza e rilegge «Il cinque maggio» come un editoriale in versi. Accosta autori contemporanei come Ray Bradbury a Carducci o Yasmina Reza a Manzoni, ripensa i versi secchi di Ungaretti all’ombra delle guerre odierne. E mette in gioco anche sé stesso, la sua storia di studente, di aspirante scrittore: un romanzo mai scritto su Gozzano; le telefonate e gli incontri con i grandi del secondo ’900, Luzi, Zanzotto, Sanguineti, Spaziani… Dimostra così che l’esperienza può riempire di senso quei versi lontani e completarli nel tempo, fra amori, ferite, desideri, sogni.

Paolo Di Paolo, finalista al Premio Strega 2024 con «Romanzo senza umani», è autore tra l’altro di «Mandami tanta vita» (2013, Premio Salerno Libro d’Europa, Premio Fiesole Narrativa e finalista Premio Strega), «Una storia quasi solo d’amore» (2016), «Lontano dagli occhi» (2019, Premio Viareggio Rèpaci), tutti editi da Feltrinelli e tradotti in diverse lingue europee. Scrive su «la Repubblica» e conduce su Rai Radio 3 la trasmissione sulla lingua italiana «La lingua batte».


Un'indicibile tenerezzaSchermata 2024-10-11 alle 10.38.43
di Giorgio Montefoschi
La Nave di Teseo
20 euro, 320 pagine

Pietro, uno scrittore sessantaseienne, è sempre più convinto di non pubblicare il romanzo che gli è costato due anni di lavoro. A niente sembrano servire le suppliche di Mario, suo storico editore nonché amico di una vita. Pietro ha una relazione stabile con Sabina, un’architetto più giovane di lui di oltre dieci anni con una figlia ventenne, Annalisa, con cui ha un rapporto affettuoso e paterno. La sua vita e le sue abitudini, però, saranno stravolte dall’arrivo di Paola, la giovane editor che Mario mette a disposizione dell’amico per convincerlo finalmente a pubblicare la sua opera e che rimescolerà tutte le carte in gioco tra Pietro, Sabina e Mario. Sullo sfondo l’eterna Roma, tra scorci idilliaci, vissuto quotidiano e il fascino in equilibrio tra malinconia e desiderio che solo lei sa esprimere.

Giorgio Montefoschi è scrittore ed editorialista del Corriere della Sera. Tra le sue numerose opere ricordiamo La casa del padre (1994, Premio Strega), Il segreto dell’estrema felicità (2001), La sposa (2003), Lo sguardo del cacciatore (2003), L’idea di perderti (2006), Le due ragazze con gli occhi verdi (2009), Eva (2011), La fragile bellezza del giorno (2014), Il volto nascosto (1991, 2015) e Il corpo (2017). Ha pubblicato con La nave di Teseo Desiderio (2020) e Dell'anima non mi importa (2022) e le nuove edizioni di Ginevra (1974, 2019) e Il Museo Africano (1976, 2019), L'amore borghese (1978, 2020), La felicità coniugale (1982, 2021) e La terza donna (1982, 2021).

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