L’Angelo di Matelica: Matelda

Giuliana Poli intervista Letizia Urbani

Deh, bella donna, che a’ raggi d’amore
ti scaldi, s’ì vò credere à sembianti
che soglion esser testimon del core,

come si volge, con le piante strette
a terra e intra sé, donna che balli
e piede innanzi piede a pena mette,

volsesi in su i vermigli e in su i gialli
fioretti verso di me, non altrimenti
che vergine che li occhi onesti avvalli;

e fece i prieghi miei esser contenti,
sì appressando sé, che ‘ldolce suono
veniva a me cò suoi intendimenti.

Tosto che fu là dove l’erbe sono
Bagnate già da l’onde del bel fiume,
di levar li occhi suoi mi fece dono.

Non credo che splendesse tanto lume
Sotto le ciglia a Venere, trafitta
Dal figlio fuor di tutto suo costume.

Ella didea da l’altra riva dritta, 
trattando più color con le sue mani,
che l’alta terra senza seme gitta..

(Purgatorio, XXVIII, 39-69)

Abbiamo intervistato Letizia Urbani, Direttore Generale di Meccano Spa, (organismo di ricerca, innovazione e certificazione della qualità di prodotti e sistemi aziendali), prestigiosa azienda marchigiana che dirige da circa 30 anni, per favorire la crescita del sistema imprenditoriale italiano.

La manager marchigiana ha scelto di essere intervistata su uno dei personaggi più belli e misteriosi della Divina Commedia: il personaggio di Matelda che molto probabilmente è legata alle Marche. Dante la incontra dopo aver attraversato il fuoco che lo separa dal Paradiso e si avventura nella “divina foresta spessa e viva”, quindi è colei che media il contatto tra la terra ed il cielo. Senza di Lei non si potrà passare e questa è una caratteristica della donna marchigiana, dolce ma dura, essenziale con gli altri ma sognatrice con se stessa, la cosiddetta “vergara”, senza la quale il più delle volte la famiglia o l’impresa crolla, famiglia e lavoro a cui dà luce, oscurando spesso se stessa.

Abbiamo chiesto alla Urbani quali sono le caratteristiche di Matelda che ogni donna di questa epoca dovrebbe avere…
La capacità di rappresentare, con semplicità di cuore e di pensiero, la bellezza declinata nelle sue varie accezioni: dell’essere umano, della natura, del divino; ed essere bella dentro quanto fuori, insegnando agli altri ad apprezzare la bellezza che ci circonda anche quando essa non è immediatamente percepibile; una donna della nostra epoca dovrebbe inoltre essere capace di aiutare tutti coloro con i quali ella interagisce, di confrontarsi in modo sapiente con il mondo esterno in modo da sapersi poi confrontare con se stessa.

I fiori che ha in mano Matelda sono rossi e gialli. Quanto è importante il colore per una donna? Quale il suo preferito e perchè?
Direi molto importante: il colore, con le sue infinite sfumature rappresenta la varietà che dovrebbe governare le nostre vite; il mio colore preferito è il blu e tutta la sua scala cromatica, dal celeste al blu profondo; appassionata da sempre di questo colore, sono stata folgorata quando, un anno fa, ho conosciuto il guado, l’erba tintoria per eccellenza che lo produce. Oggi stiamo lavorando con un gruppo di persone fantastiche, professionisti ed imprenditori sensibili ai temi della sostenibilità, per riportare nei nostri territori la coltivazione di questa pianta e consentirne l’utilizzo in molteplici settori, dal tessile/abbigliamento all’arredamento, alla cartotecnica, alla medicina. Offrire così alla nostra regione la possibilità di sviluppare filiere sostenibili sia dal punto di vista economico-sociale che ambientale.

Lei è una grande imprenditrice marchigiana che lavora nel mondo. Cosa contraddistingue la manager nata in questa regione? Quali sono i valori insindacabili che una donna di queste responsabilità deve avere in generale e in questo momento storico?
Quando 32 anni fa mi proposero di entrare in Meccano, centro di ricerca ed innovazione e lasciare una grande multinazionale dove stavo lavorando, non ci ho pensato due volte. Era una grande occasione per supportare lo sviluppo tecnologico delle nostre imprese regionali e questo pensiero mi ha guidato in tutti questi anni, consapevole del fatto che la tecnologia, unita alla tradizione ed al saper fare marchigiano, avrebbe inciso in maniera positiva sulla possibilità di creare “occupazione e sviluppo sostenibile” e così è stato. Oggi più che mai questi sono i valori che ci contraddistinguono, rafforzati da una sana caparbietà (da noi si chiama “tigna”) e dalla consapevolezza che tutti i sacrifici e l’impegno fisico e mentale sono ben ripagati. Ciò che dovrebbe guidare un bravo manager (vorrei non dover parlare di genere) è essenzialmente il buon senso unito ad una grande dose di competenza e se questa la si conquista giorno dopo giorno, con lo studio e la curiosità, il primo è innato, lo puoi solo rafforzare, ma non acquisire, se non ne sei dotato.

Come vede l’imprenditoria al femminile nelle Marche, in Italia e nel mondo?
Una grande opportunità per l’umanità intera; nelle Marche ed in Italia siamo sulla buona strada: sempre più donne decidono di scendere in campo anche se non è sempre facile sacrificare tanta parte della propria vita privata. E poiché ritengo che un’impresa al femminile rappresenti un vero valore sociale, allo stesso modo penso che sia compito delle istituzioni favorire questo fenomeno attraverso adeguate politiche e strumenti che aiutino una donna impegnata nella conduzione di un’azienda a non sacrificare quei ruoli fondamentali (maternità in primis) che la rendono così straordinariamente unica.

Quale secondo Lei sarà il ruolo della donna in futuro?
Mi auguro che donne di grande valore e sapienza siano sempre più protagoniste del nostro futuro e di quello dei nostri figli e che il trend non si limiti solo al mondo dell’imprenditoria, ma che possa riguardare anche il mondo della politica e della finanza. Nell’era della quinta rivoluzione industriale, dell’intelligenza artificiale, del 5G e del turismo spaziale c’è bisogno d’imprese capitanate da donne (come anche da uomini) in grado di modellare un futuro sostenibile e, oserei dire, a misura di “essere umano”. Per questo, oltre alle innegabili conquiste tecnologiche che contraddistinguono i nostri giorni, non possiamo fare a meno di quegli antichi valori e quelle antiche tradizioni su cui poggia quello che siamo e, sono certa, quello che saremo.

Letizia Urbani

MARIA LETIZIA URBANI
Direttore Generale di Meccano Spa (organismo di ricerca, innovazione e certificazione della qualità di prodotti e sistemi aziendali), da circa 30 anni è impegnata per favorire la crescita del sistema imprenditoriale italiano. Dopo il conseguimento della laurea in Economia e Commercio e una breve parentesi di lavoro in due importanti gruppi internazionali (Valtur Spa e Siemens Data Spa), ha scelto di entrare in Meccano, società consortile no profit partecipata strategica della Regione Marche, per lavorare allo sviluppo tecnologico e qualitativo delle imprese regionali. Oggi Meccano lavora per 130 settori diversi, favorendo inoltre la nascita e lo sviluppo di nuove imprese e l’attrazione di investitori stranieri.

Giuliana Poli è giornalista, ricercatrice di antropologia culturale, scrittrice di Tradizione, scrittrice di monografie e testi su opere d’Arte, analista ed esperta d’iconografia ed iconologia di opere d’arte. Analisi semantica del linguaggio dell’Arte e della parola.

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immagine in alto: Noè Bordignon, Matelda (da Wikimedia)

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