Sapevate che la Città del Vaticano, oltre ad essere la sede del pontefice, è lo stato meno esteso al mondo? Ad un territorio così piccolo, con i suoi soli 44 ettari, appartiene però tantissima storia: dal suo riconoscimento da parte dell’Italia nel 1929 con i famosi Patti Lateranensi (che presero il nome dal palazzo di San Giovanni in Laterano dove furono firmati), ai Musei Vaticani fondati nel XVI secolo dal papa Giulio II. I Vaticani rappresentano una delle raccolte d’arte più grandi al mondo e la basilica di San Pietro, oltre ad essere il centro della cristianità, è il più grande edificio religioso mai costruito: per le splendide opere che conserva, realizzate per mano dei più grandi artisti del Rinascimento, dal 1984 la Città del Vaticano è Patrimonio dell’Umanità UNESCO.
L’aggettivo vaticano deriva dal latino vaticanum, attribuito proprio ad uno dei sette colli di Roma. La sua etimologia, probabilmente, ha origine dai termini vates, vaticinium “profeta, profezia”, perché alla base del colle (sotto la facciata della basilica di San Pietro) è stata attestata dagli archeologi la presenza del santuario di Cibele (divinità anatolica simbolo della forza creatrice e distruttrice della natura) dove nei giorni solenni i sacerdoti emettevano i responsi della dea: i vaticinia. Negli anni Venti del Novecento, poi, è nato il termine vaticanista che, nel corso del tempo ha acquisito diverse accezioni: da “sostenitore del Vaticano”, “clericale”, “convinto dell’infallibilità del Papa” a “studioso, esperto, dell’attività religiosa e politica e dell’organizzazione del Vaticano”.
Quante volte abbiamo sentito chiamare la Città del Vaticano anche la Santa Sede (o più raramente Sede Apostolica)? In realtà, queste due espressioni non sono dei veri sinonimi: se la Città del Vaticano indica “il territorio dello stato indipendente”, la Santa Sede è “il supremo organo di governo della Chiesa Cattolica”, cioè il Pontefice e gli organismi con cui governa la Chiesa. Storicamente, dai primi secoli del cristianesimo, la Santa Sede di Roma è una delle cinque sedi apostoliche dell’Impero Romano, ossia sedi di primaria importanza presiedute da un vescovo: Costantinopoli, Alessandria, Antiochia e Gerusalemme. Ma chi sono i vescovi? Non dobbiamo andare troppo lontano: sono i rappresentanti degli apostoli, gli “inviati di Cristo” (dal greco apostèllein “inviare”). Il loro massimo esponente non può che risiedere a Roma: il Papa. E tutto torna. Facile, no?! Addentrandoci nell’affascinante storia delle parole, scopriamo anche che il termine vescovo deriva dal greco antico episcopos “ispettore” o letteralmente “colui che guarda (skopèin) sopra (epi)”. Lo troviamo già negli Atti degli Apostoli (20,28) dove indica “il pastore” dei fedeli: «Badate al gregge di cui lo Spirito Santo vi ha costituiti vescovi [episcopos] per pascere la Chiesa di Dio».
Per finire in bellezza, basta riscoprire qualche modo di dire che calza a pennello con il nostro argomento. Quale migliore espressione per indicare “chi conduce una vita molto agiata” che «vivere come un Papa»? E quando ci troviamo in una posizione di potere e autorità stiamo molto attenti: ricordiamoci che è sempre possibile «tornare di Papa vescovo»!
Commenti