Libri della settimana: Jori, Casadei, Liguori

 La redazione della Dante consiglia una selezione tra narrativa e saggistica di autori italiani o testi originali in lingua italiana.

Copertina Jori

 

Francesco Jori
Andemo in Merica. Veneto e Friuli, un secolo e mezzo di emigrazione di massa
Edizioni Biblioteca dell'Immagine 

Quando a partire eravamo noi. Andare all'altro mondo per non morire di fame in questo. Un secolo e mezzo fa, nel 1875, partiva dal Veneto e dal Friuli un fiume ininterrotto di povera gente, per lo più mezzadri e braccianti, diretti in larga misura oltre oceano, tra Brasile e Argentina: da allora e fino alla fine degli anni Sessanta del Novecento, più di cinque milioni di triveneti, a prezzo di sacrifici inauditi, hanno dovuto abbandonare la loro casa. Ma non le proprie radici: andandosene, hanno portato con sé i valori della loro terra, che ancor oggi le generazioni successive conservano gelosamente, fino a dar vita a una piccola grande Italia "di là del mare". Non a caso la città con il maggior numero di italiani al mondo non è né Roma né Milano, ma la brasiliana San Paolo. Andemo in Mericari costruisce una lunghissima storia fatta di faticose conquiste, che parte dagli sbarchi iniziali del 1875 e arriva ai nostri giorni. Dentro c'è non tutto ma di tutto: la miseria del Veneto e del Friuli dell'epoca; le false lusinghe con cui veniva arruolata la povera gente; il drammatico viaggio attraverso l'Atlantico; le condizioni proibitive; l'apporto determinante degli emigrati al benessere dei rispettivi Paesi, Brasile e Argentina in testa; ma anche il "taliàn" , la lingua mai dimenticata; le feste tradizionali; l'impronta triveneta di un'economia basata sul fai-da-te. E su tutto le moltissime storie di vita dei Veneti e dei Friulani.

Copertina Casadei


Alberto Casadei
Anni ombra
Interzona Polidoro

Prosa o poesia? Si racconta qualcosa o si imbastisce uno strano saggio (im)personale? "Anni ombra" è un prosimetro e ha natura indecidibile: come nella celebre immagine dell’anatra-coniglio, quando si arriva a riconoscere un contorno, con la coda dell’occhio se ne scorge un altro. Il narcisismo dello scrittore è azzerato, cosicché la presunta autobiografia esplode (come nella prosa di Casa di foglie di Mark Z. Danielewski), ma è proprio l’esplosione dei generi a caratterizzare questi frammenti. Non bisogna ricomporli: nel cervello umano come nel Cloud digitale ogni dato e ogni evento si scindono senza posa o si affiancano a innumerevoli altri. In uno zibaldone che non esorcizza il caos, si accumulano nuclei di senso e di non-senso, e tuttavia gli elementi attrattori non mancano. Chi si avvicina è tenuto a lasciarsi attrarre: gli oscillanti pronomi che attraversano questi Anni ombra equiparano autore (l’io-lui nelle sue varie epoche) e lettori, quelli reali e quello, petulante come un’AI, che si materializza nel prosimetro. Ma tutti, alla fine, svolgono il loro ruolo di ricognitori delle nostre interazioni fondamentali.

SPECIALE "SIGILLO DI DANTE"
Copertina Caterina Costa la nave dei misteri

Marco Liguori
Caterina Costa la nave dei misteri: Napoli, 28 marzo 1943: cronaca di una tragedia
De Ferrari Editore

Questo volume presenta una ricostruzione scrupolosa e originale di un tragico episodio della seconda guerra mondiale rimasto, come emerge dai fatti e dai documenti, tuttora avvolto nel mistero. Il 28 marzo 1943 la motonave “Caterina Costa”, appartenente all’armatore “Giacomo Costa fu Andrea” e requisita dalla Regia Marina per essere adibita al trasporto di rifornimenti in Tunisia, mentre è attraccata nel porto di Napoli viene distrutta da una esplosione improvvisa che provoca un gran numero di morti e di feriti, oltre che disseminare carburante e proiettili nel porto e nella città.
La ricostruzione non tralascia alcun particolare, dai verbali alle testimonianze dei protagonisti; seguono i resoconti di tutte le indagini successive che però non hanno mai portato a una identificazione di responsabilità, né di precise motivazioni. È la storia di un autentico “mistero”, scritta con grande chiarezza e ricca di stimoli e di provocazioni. (Paolo Lingua)

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