Quando il principio di Archimede è "Ar"

Cimentarsi nella soluzione di enigmi intricati è un passatempo molto amato dagli italiani, soprattutto d’estate: tra gli ombrelloni sulle spiagge, sui treni, sui braccioli delle sdraio con vista montagna o sulle panchine di un parco cittadino spuntano giornali di enigmistica e ciascuno mette alla prova le proprie conoscenze e capacità di ragionamento.

C’è chi procede ordinatamente compilando e risolvendo, pagina dopo pagina, gli enigmi proposti, e chi salta da una parte all’altra cercando soltanto i cruciverba, i rebus o gli enigmi di logica, scartando i più semplici, concedendosi di tanto in tanto una divagazione con una barzelletta o una freddura, da condividere con i più piccoli insieme ai labirinti, agli “unisci i puntini”, ai “colora gli spazi” e ai “trova le piccole differenze”.

A volte il gioco diventa anche di gruppo: nel caso dei cruciverba un volenteroso leggerà le definizioni come un banditore, descrivendo posizione, numero delle lettere ed eventuali incroci; a tutti gli altri basterà aguzzare ingegno, memoria e immaginazione per azzeccare la risposta giusta. Il vicino d’ombrellone, di sdraio o di sedile, tende l’orecchio, a qualcuna risponde tra sé e sé, poi interviene a sciogliere gli impasse. Un coro di “Ma certo!” conferma che la risposta è corretta.

Molti ai primi inciampi buttano l’occhio alle ultime pagine in cerca della soluzione che possa sbloccare il quadro; i più ortodossi non accettano compromessi e, piuttosto che ricorrere alle risposte pronte, lasciano gli schemi incompleti in attesa dell’intuizione giusta.

Alle ultime pagine, invece, bisogna andare per forza se si vuol verificare la correttezza della risposta ai quesiti che si è immaginata: è il caso degli enigmi polizieschi del “Commissario Taldeitali”, scritti o illustrati, in cui il lettore deve evincere la soluzione di un caso o ricostruire le ragioni che hanno portato il protagonista alle sue conclusioni.

I più determinati, infine, possono cimentarsi con gli enigmi di un autore italiano, Ennio Peres, che ogni anno lancia l’appello per il cruciverba più difficile del mondo, destinato ai suPERESperti.

Proprio lui qualche anno fa donò ai lettori della Dante 3 consigli per affrontare al meglio un cruciverba:

  • bando alle penne di ogni colore, solo matita e gomma per correggere tutte le volte che sarà necessario;
  • inserire soluzioni solo dove queste sono confermate da almeno un “incrocio”;
  • ricorrere senza timore alle enciclopedie e ai dizionari nelle situazioni di difficoltà, perché solo così si può imparare e migliorare.

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