Secondo una ricerca del 2014 condotta dall’associazione Castelli Aperti del Piemonte, dal circolo culturale Marchesi del Monferrato e dallo studio paesaggistico Carlo Bidone, il Piemonte (e in particolare la provincia di Alessandria) sarebbe non solo il territorio più castellato d’Italia, ma addirittura d’Europa e del mondo: in circa 3500 chilometri quadrati sono stati contati 258 siti che ospitano un castello (integro o tracce di esso)!
Dal punto di vista social, esiste poi il Portale Ufficiale dei Castelli e Torri d’Italia che costituisce un vero e proprio network tra questi patrimoni culturali della Penisola che meritano una visita.
La parola castello è un diminutivo del latino castrum “luogo chiuso e fortificato, accampamento” e compare nelle sue varianti anche nelle altre lingue romanze: portoghese castello, spagnolo castillo, francese chateau (fr. antico chastel), rumeno castel. Nell’accezione moderna indichiamo con il termine castello “un edificio di origine medievale, circondato da mura e munito di torri per la difesa dei feudatari che vi abitavano”. Tuttavia, in italiano antico, la stessa parola veniva usata anche per indicare “un borgo generalmente situato su un’altura e cinto da mura”; per questo, esistono ancora oggi delle cittadine che contengono la parola castello nel loro nome: Castelfranco Veneto, Castelluccio, Castelnuovo etc. Per la stessa ragione, nella famosa zona dei Castelli Romani alle porte della Capitale non troverete sedici castelli nel senso comune del termine, ma sedici paesi o cittadine. Naturalmente, esistono anche toponimi (nomi di luoghi) che fanno riferimento diretto alla presenza di un castello, come ad esempio Castellammare di Stabia, che trae il suo nome da una fortezza medievale situata a 100 metri di altitudine con l’affaccio sul mare.
L'incastellamento, invece, indica il fenomeno della costruzione diffusa di castelli che avvenne a partire dal X secolo d.C. per necessità dei signori locali di difendere la popolazione dalle invasioni e dalle guerre di potere. Sorsero così moltissime fortificazioni munite di torri che modificarono il paesaggio, accentrando la popolazione che prima viveva sparsa sul territorio.
Tra gli altri usi del termine, la parola castello può indicare “un’impalcatura, una costruzione di legno o metallo che ricorda una torre”; il nome di antiche macchine d’assedio o “l’insieme degli ingranaggi degli orologi”. Parlando di locuzioni, abbiamo il letto a castello, ossia “una struttura con due o più letti sovrapposti” e il castello di carte, una “costruzione di carte da gioco”.
In senso figurato, costruire castelli in aria vuol dire “immaginare cose irrealizzabili”. I castelli popolano anche le canzoni della tradizione, una su tutte la filastrocca per bambini che recita: “Ma che bel castello Marcondirondirondello, ma che bel castello Marcondirondirondà”: nessuno sa dove sia nata, ma tutti l’hanno cantata almeno una volta nella vita!
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