Questa è una storia antica: chi ama camminare ne approfitta per pensare un po' e a volte condivide storie con i compagni di viaggio. Camminare è necessario e utile per la salute, è un bel modo per conoscere un luogo. Ce ne sono molti, in Italia, dotati di itinerari adatti al turismo lento. Se i primi turisti ante litteram (i pellegrini) si spostavano a piedi, anche molti viaggiatori di oggi apprezzano la pratica del percorrere i territori piano piano.
Ci sono i cammini penitenziali del Medioevo, all'origine del turismo. I pellegrinaggi devozionali, nati come “viaggi di conversione” già in epoca paleocristiana, consentivano di attestare la propria fede visitando mete lontane, per esempio la Terra santa. Vennero i viaggi educativi e culturali del Grand Tour e, in tempi più recenti, le edonistiche vacanze di svago associate al fiorente sviluppo degli stabilimenti balneari lungo la costa Adriatica o alle pratiche sportive sulla neve.
C'è tutto questo, ma c'è prima l'Irlanda del VI secolo alle origini del cammino penitenziale. Era per forza "sostenibile", non solo perché a quel tempo il consumo delle risorse era limitato, ma anche perché andare a piedi, "per ager", era prescritto per l'espiazione dei peccati. Si soddisfava anche un'esigenza di tipo giuridico per i membri del clero che, anche colpevoli di reati gravi, non potevano essere sottoposti alla giustizia comune. Venivano condannati a lasciare il convento e a vivere in vagabondaggio e in povertà, con pochi vestiti da indossare e col divieto di stabilirsi in alcun luogo. Anche per l’opposizione degli ordini monastici, che difendevano la necessità di stabilizzare la residenza dei monaci, le vie si arricchirono di ‘hospitia’, o 'hospitalia' (da cui gli attuali ostelli), dove ripararsi.
Tra i più antichi c'è il cammino di Santiago di Compostela, nato per iniziativa della potente abbazia di Cluny allo scopo di sostenere la "Reconquista" cristiana della Spagna musulmana. Il successo fu grande e Santiago giunse a competere con la grande meta del cammino per Roma e quello per Gerusalemme e la Terra santa.
Altri apprezzati percorsi, italiani, sono raccolti nel sito italiadeicammini.it. Tra questi ci sono anche la via Francigena e la via Matildea.
Attorno a molti di questi percorsi si sviluppano percorsi nella natura e si può scegliere di fare attività accessorie quali il birdwatching. Una sorprendente rete di persone si impegna ad offrire, spesso volontariamente, accoglienza e ospitalità ai camminatori e ai pellegrini.
Il viaggio lento aiuta poi a scoprire luoghi meno noti, estranei al turismo di massa, nella rete dei piccoli centri italiani: sono 5.500, sul totale di 7.904 censiti da Anci, quelli con popolazione che oscilla tra 1.001 e 3.000 abitanti. Molti, con meno di 1.000 residenti, sono quasi spopolati. Potrebbero essere occasioni per valorizzare il turismo delle origini, opportunità per ripensare il presente, modi per restare in contatto con la natura e con il territorio anche in futuro.
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