Città e sostenibilità. Il nuovo paradigma delle smart-cities

Come sarà il futuro del nostro habitat? Stiamo davvero abbracciando politiche green per le nostre città? Da quando nei lontani anni ’70 si è iniziato a parlare di sostenibilità, sono stati compiuti passi da gigante. Alcuni progetti nel mondo lo dimostrano.Se è vero che la pandemia ci ha insegnato che la natura può invadere e riprendersi lo spazio urbano anche nel giro di pochi mesi, quello che l’uomo può fare per incentivare la creazione di processi volti al futuro in chiave green si concretizza, invece, in termini di anni, come ci raccontano i progetti che stanno adottando o hanno adottato alcune città nel mondo.

Nizza, la città verde del Mediterraneo
Una vera rivoluzione ecologica, quella di Nizza, intrapresa più di dieci anni fa per rendere la città più verde. La strategia di lungo termine adottata dal municipio ha portato alla demolizione di edifici e di molte strutture obsolete a favore di una città pensata per essere più efficiente, vivibile e attraente, anche dal punto di vista turistico. C’è ancora molto da fare, perché il piano di rigenerazione di Nizza si stima terminerà nel 2026, ma nel frattempo nella città sono stati inaugurati nuovi parchi, impiantati alberi, tracciate nuove linee di tram per migliorare i collegamenti con l’aeroporto, i punti nevralgici e le periferie.
Correva l’anno 2013 quando Nizza inaugurò il parco progettato in nome della biodiversità: lo chiamarono Promenade du Paillon, 12 ettari di verde che sostituirono un enorme parcheggio in superficie e una stazione degli autobus nel bel mezzo del centro cittadino. La Promenade du Paillon, oggi, è uno dei parchi più frequentati di Francia, dove convivono architettura e biodiversità.

Verso il futuro, pedalando
Sulla mobilità a due ruote si giocano le sorti delle svolte green di tante aeree urbane. Milano, ad esempio, dopo il lockdown dello scorso anno ha scommesso su 35 km di nuovi percorsi ciclabili realizzati nella stessa primavera e sulla messa in sicurezza di diversi assi viari. Ma non è stata l’unica città italiana ad aver incrementato la mobilità ciclistica: nel 2020 la Penisola ha registrato +193 km di nuove ciclabili, con progetti sul lungo termine che comprenderanno ben 2.600 km in più di piste.

I quartieri dei 20 minuti
La pandemia ha portato la consapevolezza che occorre per vivere il proprio habitat, e dunque il quartiere, in modo differente. La formula della città a misura d'uomo in cui i tutti i servizi si trovano in prossimità dell’abitato, agevolando lo svolgersi della vita del cittadino, ha avuto la meglio: sono nati così i “quartieri dei 20 minuti”, espressione di questa nuova dimensione. Partito dalla cittadina americana di Portland, con il “Portland Plan”, questo nuovo modello di progettazione urbanistica è diventato un riferimento nella pianificazione strategica di città nel Regno Unito e in Australia: consiste nel concepire le aree delle singole zone come unità che assicurino ai residenti di avere, entro venti minuti a piedi da casa, tutto ciò di cui c’è bisogno per vivere, lavorare, divertirsi. Il tutto in un contesto verde, anzi verdissimo.

Alberi al posto dell’asfalto, contro il cambiamento climatico
Nella città olandese di Arnhem il governo ha pianificato di sostituire l’asfalto con aiuole, alberi e tanto verde, non soltanto perché ne guadagni il design urbano, ma soprattutto perché possa risentirne, in termini positivi, il clima. Il consiglio ha deciso che il 10% dell’asfalto debba lasciare spazio ad alberi e piante per dissipare meglio il calore e migliorare l’assorbimento delle piogge da parte della città che si trova, come buona parte della superficie del Paese, al di sotto del livello del mare.
Anche Barcellona convertirà, nel giro del prossimo decennio, un terzo della sua superficie asfaltata in spazio verde. La nuova riprogettazione cittadina vedrà una riconversione delle aeree per macro blocchi in cui l’accesso alle auto sarà limitato al solo perimetro. All’interno lo spazio sarà super-green, zero accesso alle auto, solamente veicoli a bassa emissione (per garantire i servizi essenziali e le consegne); il resto sarà destinato a piante e alberi che adorneranno e ombreggeranno 6,6 ettari di nuovo spazio verde, in una zona che conterrà 33,4 ettari di spazio pedonale in più.

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