Ma tu perché ritorni a tanta noia
perché non sali il dilettoso monte
ch’è principio e cagion di tutta gioia?
(Canto I dell'Inferno, versi 76-78)
…Dal primo giorno ch’i vidi il suo viso
In questa vita, infino a questa vista
Non m’è il seguire al mio cantar preciso
ma or convien che il mio sentir desista
Più dietro a sua bellezza, poetando
Come a l’ultimo suo ciascun artista
(Paradiso Canto XXX, versi 28-33)
Che felicità incontrare Federica Gentile! Famosissima conduttrice radio-televisiva ha accettato la nostra intervista con la “gentilezza” che la contraddistingue. Ha scelto per noi due versi estremi, due “mantra della sua vita che l’accompagnano fin dall’adolescenza”, da quando ha incontrato per la prima volta Dante. Da allora, in ogni nuovo percorso, quando il coraggio fa andare verso l’ignoto, il suo pensiero torna sempre a quei versi facendo chiedere a se stessa, fin dove può spingersi. Per una donna della comunicazione come Federica in cui il linguaggio e la parola rappresentano i cardini del Suo lavoro, l’idea dell’esistenza di un limite espressivo dinanzi all’inenarrabile, rappresenta una svolta di confine cosciente, “un eccesso nell’arte” che ne diventa capolavoro. Quel pizzico di follia che ti fa ritrovare la strada.
Questi due versi sono come una fune che la conduttrice porta dentro di sé da sempre: “Sono i due estremi di un percorso. Ma in realtà estremi non sono, sono tappe della via che porta alla conoscenza e al ritorno a Dio. Di conseguenza, alla felicità. Il monte è sempre rimasto dentro di me come metafora di vita, di scoperta, di cammino evolutivo. Ma ecco che, quando pensi che il cammino possa non finire mai, arriva la necessità di confrontarsi con la finitezza del mondo fisico, con i confini che prima o poi tornano a farsi sentire. Beatrice è l’idea della felicità, lo è sempre stata, è la luce, la redenzione. È l’amore assoluto, come quello per Dio. Eppure, quando finalmente può contemplarla, Dante non riesce a descriverla, a racchiudere tanta bellezza in termini definiti. L’impossibilità di descrivere l’infinito, di dargli una forma. Come non riusciamo a dare forma a Dio.
Qual è il senso del limite per lei? Quanto incide nella sua vita e nel suo lavoro?
È un senso molto labile… e molto presente nello stesso tempo. Tendo a porre limiti per il gusto di superarli e trovarne di nuovi. Un nuovo limite rappresenta in realtà un’opportunità. È il senso dei primi versi che ho scelto. Il monte altro non è che un trampolino, rappresenta un’opportunità di accelerazione e crescita. Anzi, spesso cerco di individuare quel limite, proprio per poterlo superare. Cerco il monte da salire, impaziente di trovare un cenno di gioia da seguire… Il senso del limite è il principio fondante della conoscenza, senza un limite da superare non c’è progresso, non c’è evoluzione. E’ un po’ il senso del folle volo di Ulisse, avrei potuto scegliere anche uno qualsiasi dei versi del Canto XXVI dell’Inferno.
Quali sono i principi che appartengono a Beatrice che la donna di oggi dovrebbe recuperare?
Beatrice è una donna centrata e determinata nel modo più naturale possibile. E lo è mantenendo alcune caratteristiche che oggi spesso si sono perse, forse perché erroneamente associate ad un'idea di debolezza...
La più immediata e agognata, per me, è sicuramente la gentilezza. Semplice, se volete, eppure oggi così rara. Basterebbe così poco…Un altro principio che Amo molto è la comunicazione non verbale di Beatrice. Infine la sua capacità di essere guida e maestra, in modo esplicito e consapevole, senza toni autoritari o, per contro, maternalistici.
Come vede la donna del futuro? Quale sarà il suo ruolo?
Sono ottimista. Credo non si potrà andare avanti più di tanto con le discriminazioni di genere che ancora caratterizzano la nostra società. Spero solo che il processo arrivi dal basso, non dall’alto. Non da quote più o meno imposte, ma da una reale consapevolezza, soprattutto da parte delle nuove generazioni. I ragazzi di oggi molto più attenti di noi, ci stanno insegnando molte cose, ci daranno lezioni importanti.
Federica Gentile
Laureata in “Scienze e Tecnologie della Comunicazione” approda in Rai nel 1989 dove, per più di 25 anni, conduce programmi radiofonici - per Radio 2 - e televisivi - per Raitre, Raiuno, Rai International, Rai5. Nel 2008 è membro della Commissione di Selezione per i Big del "Festival della Canzone Italiana" di Sanremo, nel 2009 della commissione artistica di SanremoLab, nel 2012 di quella di Sanremo Social e nel 2013 è portavoce per l’Italia all’Eurovision Song Contest.
Nel 2014 entra nel gruppo Rtl 102.5 dove, dopo aver condotto – tra gli altri - “Radio Costanzo Show”, con Maurizio Costanzo e Onorevole DJ con Pierluigi Diaco. Attualmente è in onda con Viva l’Italia, con Angelo Baiguini e Daniela Collu.
E’ Direttore Artistico di Radio Zeta - la radio del gruppo Rtl 102.5 dedicata alla Generazione Zeta e alla musica italiana più giovane – ed è responsabile di Rtl 102.5 News, Rtl 102.5 Best e Rtl 102.5 Doc del Ditigal Space del gruppo.
Ospite fisso a Terza Pagina, su Rai 5,
insegna comunicazione presso Università e società pubbliche e private.
Giuliana Poli è giornalista, ricercatrice di antropologia culturale, scrittrice di Tradizione, scrittrice di monografie e testi su opere d’Arte, analista ed esperta d’iconografia ed iconologia di opere d’arte. Analisi semantica del linguaggio dell’Arte e della parola.
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