La redazione della Dante consiglia una selezione tra narrativa e saggistica di autori italiani o testi originali in lingua italiana.
Passione civile
di Tullio De Mauro
Editori Laterza
14 euro, 136 pagine
Nei testi raccolti in questo libro, i temi cari a Tullio De Mauro: uso dei dialetti e dell’italiano, il latino e l’eredità classica; la regola della chiarezza per quelli che devono trasferire ai cittadini conoscenze; la passione e l’impegno per la politica. E infine il ruolo essenziale della scuola.
Nelle pagine il tono è talvolta scherzoso e ironico, capace di arrivare al nocciolo di ogni questione in maniera insieme chiara e rigorosa. D’altronde De Mauro sosteneva che «le parole sono fatte, prima che per essere dette, per essere capite: proprio per questo, diceva un filosofo, gli dèi ci hanno dato una lingua e due orecchie. Chi non si fa capire viola la libertà di parola dei suoi ascoltatori. È un maleducato se parla in privato e da privato. È qualcosa di peggio se è un giornalista, un insegnante, un dipendente pubblico, un eletto del popolo. Chi è al servizio di un pubblico ha il dovere costituzionale di farsi capire».
Nel proporre questi scritti, la casa editrice vuole ricordare non solo il suo debito di gratitudine verso un intellettuale che ha contribuito in maniera straordinariamente significativa alla sua attività per quasi sessant’anni, ma anche la passione civile di uno dei maggiori studiosi del Novecento italiano.
Tullio De Mauro (1932-2017), linguista di fama internazionale, ha insegnato Filosofia del linguaggio e Linguistica generale nell’Università Sapienza di Roma, che gli ha conferito il titolo di professore emerito. È stato presidente della Fondazione Bellonci e presidente onorario della Rete italiana di cultura popolare, Accademico della Crusca, socio corrispondente dell’Accademia dei Lincei e doctor honoris causa in molte università nel mondo. Per UTET ha pubblicato il Grande dizionario italiano dell’uso (8 volumi). Per Laterza è stato curatore del Corso di linguistica generale di De Saussure e autore, tra l’altro, di Storia linguistica dell’Italia unita, Minisemantica, Capire le parole, Storia linguistica dell’Italia repubblicana dal 1946 ai nostri giorni e L'educazione linguistica democratica.
Gli anni dell'abbondanza
di Maria Costanza Boldrini
Editrice Nord
384 pagine, 19 euro
I Contini sono una famiglia come tante, lì a Valchiara, un piccolo paese del centro Italia affacciato sul mare. Benvoluti e gran lavoratori, conducono un’esistenza povera ma dignitosa. Poi qualcosa cambia quando la giovane Beata, a dispetto delle proteste della madre, decide di farsi assumere alla Regia Fabbrica dei Sigari. Perché un misterioso miracolo si produce in lei: è la sua abbondanza, un dono che la rende la beniamina delle colleghe zigarare e il bersaglio dell’occhiuto sospetto dei controllori della fabbrica. E dopo di lei anche sua figlia Clarice e la nipote Antonia saranno benedette e maledette da questo prodigio, ciascuna a modo suo. Tuttavia l’abbondanza non è per sempre, può sparire da un momento all’altro a causa di un grande dolore. E di dolori ne vivranno tanti, Beata, Clarice e Antonia, vittime della violenza della Storia ma capaci di affrontare e superare ogni difficoltà, anche grazie a un’altra benedizione, l’amore puro e incondizionato dei loro adorati mariti.
Maria Costanza Boldrini vive in Francia, dove lavora come traduttrice freelance e redattrice per Una parola al giorno, sito di approfondimento linguistico ed etimologico. Gli anni dell’abbondanza è il suo romanzo d’esordio.
La Campagna Romana nelle opere di Edward Lear
di Alessandro Mazzarini
Edizioni Controluce
L’autore, collaboratore con le riviste culturali “Controluce” e “Castelli Romani” descrive, tramite le opere di Lear, la Campagna Romana e, in generale, l’800 sia dal punto di vista locale che nazionale, anche tramite contestualizzazioni: contesto politico, ecclesiastico, agrario, ambientale, culinario, giuridico, archeologico, urbanistico. Nel testo, sono riscoperte opere di Lear inerenti la zona dei Castelli Romani ( Monte Compatri, Frascati, Grottaferrata, Rocca di Papa, Marino, Nemi, Ariccia, Genzano), Roma ( Villa Borghese, Piazza Barberini, Pincio) e della Regione Lazio ( San Felice, Nettuno, Ardea, Frosinone, Subiaco, Cori, Alatri, Tivoli, Bracciano). Dalla prefazione del prof. Renato Mammucari, si evince che “L’artista Lear sin da giovane si impegnò come disegnatore illustrando vari giardini e scrivendo diversi album dedicati alla Campagna Romana e all’Agro pontino con numerose litografie perfette come fotografie ma delicate come acquarelli.”
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