I libri della settimana: Della Valle-Patota, Lahiri, Moro Mauretto

 La redazione della Dante consiglia una selezione tra narrativa e saggistica di autori italiani o testi originali in lingua italiana.

La lingua verdeSchermata 2025-05-16 alle 11.26.24
di Valeria Della Valle e Giuseppe Patota
Rizzoli
304 pagine, 22 euro

Sbagliare capita a tutti, e non sempre è una questione di ignoranza: spesso dipende dalla complessità della nostra lingua magnifica e sempre in evoluzione. Questo libro è il compagno perfetto per tutti coloro che, almeno una volta nella vita, hanno avuto un dubbio linguistico. Sapientemente ordinato in sequenza alfabetica, è un volume ricchissimo nel contenuto e pronto a risolvere ogni dubbio relativo ad accenti, apostrofi, coniugazioni, neologismi, sintassi e a tutte le piccole e grandi insidie dell'italiano. Non solo: questa piccola guida, davvero utile a tutti, offre anche una preziosa riflessione sulla bellezza del rinnovamento continuo della nostra lingua e su come spesso la si consideri erroneamente polverosa o desueta. La lingua italiana è più viva che mai, e Valeria Della Valle e Giuseppe Patota, fuoriclasse in materia, ci aiutano a riscoprirla, a impararne le vecchie e nuove sfumature e a innamorarcene attraverso risposte immediate e giochi divertenti per sentirci più sicuri nel suo utilizzo.

Valeria Della Valle è stata professoressa di Linguistica italiana presso la Sapienza a Roma. Coordina, con Giovanni Adamo, l'Osservatorio Neologico della lingua italiana (ILIESI-CNR) ed è socia corrispondente dell'Accademia dell'Arcadia. Ha pubblicato, con Giovanni Adamo, Neologismi. Parole nuove dai giornali (Istituto della Enciclopedia Italiana, Roma 2008). Ha diretto la nuova edizione del Vocabolario della lingua italiana dell'Istituto dell'Enciclopedia Italiana Treccani (2008). Con Giuseppe Patota ha pubblicato un manuale di scrittura, tre grammatiche destinate alle scuole superiori e, per Sperling & Kupfer, tra i più recenti, Viva il congiuntivo! Come e quando usarlo senza sbagliare (2009), Viva la grammatica! La guida più facile e divertente per imparare il buon italiano (2011) e Ciliegie o ciliege? e altri 2406 dubbi della lingua italiana (2012), La nostra lingua italiana (2019).
Patota Giuseppe è un linguista italiano e docente di storia della lingua italiana presso l’Università degli Studi di Siena. Allievo di Luca Serianni, è accademico corrispondente della Crusca, socio corrispondente dell'Accademia dell'Arcadia, socio dell'ASLI (Associazione per la Storia della Lingua Italiana), socio della SILBA (Société Internationale Leon Battista Alberti), e membro della giuria del Premio Strega. Dal 2004 è direttore scientifico del Dizionario Italiano Garzanti; nel 2014 è stato consulente scientifico dell'Istituto dell'Enciclopedia Italiana Treccani per la realizzazione del Thesaurus. Oltre alle centinaia di pubblicazioni è autore, con Valeria Della Valle, di alcuni testi divulgativi dedicati alla lingua italiana di grande successo.


Perché l’italiano?Schermata 2025-05-16 alle 11.26.34
Storia di una metamorfosi
di Jhumpa Lahiri
Einaudi
pp. 240, 19,50 euro

Fin da bambina, da quando le è venuto il dubbio su quale lingua usare in un biglietto per la Festa della mamma – l’inglese imparato a scuola o il materno bengali? -, Jhumpa Lahiri si è posta problemi di traduzione. Cosí, quando ha affrontato il rischio di tradurre le proprie parole e quelle degli altri, ha sperimentato quella particolare forma di riconoscimento di sé che spesso chiamiamo destino. Ma il destino ha i suoi snodi, è un percorso fatto di incontri fortuiti, scelte e occasioni. In questo caso, è un avvincente percorso intellettuale, una ricerca senza fine il cui racconto conferisce un andamento narrativo a questa intensa raccolta di saggi sulla traduzione e l’autotraduzione. Nei tredici testi che compongono il libro, di cui quattro nati in italiano e nove in inglese, gli incontri sono fecondi e numerosi: in primis, quello con la lingua italiana, per amore della quale Jhumpa Lahiri ha scelto di vivere metà della sua vita a Roma, e da cui tutto ha avuto inizio; poi quello con i romanzi di Domenico Starnone che l’autrice ha tradotto in inglese (Lacci, Scherzetto, Confidenza), un’esperienza nuova ed emozionante; quello con le Lettere dal carcere di Antonio Gramsci, un potente antidoto al confinamento della pandemia; e infine l’incontro di una vita, in un’altra lingua ancora, quello con il grande poema ovidiano, il cui argomento diventa la metafora principale per interpretare il processo traduttivo. Su tutti questi temi Jhumpa Lahiri posa il suo sguardo acuto e appassionato, uno sguardo bifronte che a ogni pagina trasmette l’urgenza di coltivare il dialogo tra lingue per creare una letteratura e una società piú aperte.

Jhumpa Lahiri è nata a Londra da genitori bengalesi. Cresciuta negli Stati Uniti, vive ora tra Roma e New York. Dopo la sua prima raccolta di racconti, L'interprete dei malanni, premiata con il Pulitzer e il PEN/Hemingway, ha pubblicato numerosi altri libri, tra cui alcuni scritti in italiano: In altre parole, Dove mi trovo, Racconti romani e la raccolta di poesie Il quaderno di Nerina, tutti pubblicati da Guanda. Per Einaudi ha pubblicato Perché l'italiano? Storia di una metamorfosi (2025). Ha inoltre tradotto in inglese alcuni romanzi di Domenico Starnone ed è attualmente impegnata in una traduzione a quattro mani delle Metamorfosi di Ovidio.


Italiani veriSchermata 2025-05-16 alle 11.26.50
di Giacomo Moro Mauretto
Mondadori
18 euro, 204 pagine

Noi italiani ci raccontiamo, come altre nazioni moderne, di appartenere a un territorio ben definito, a una cultura coesa, a una storia lineare fatta di antenati che hanno vissuto per millenni nella nostra penisola comportandosi più o meno come continuiamo a fare noi oggi. Ma è proprio così? Siamo davvero i discendenti dei primi Sapiens che hanno messo piede in Italia oltre 40mila anni fa o, addirittura, è rimasta qualche traccia nel nostro DNA di quello dei Neanderthal che abitavano ancora prima le nostre terre? Ogni elemento che consideriamo parte della nostra identità – il territorio in cui viviamo, le persone da cui discendiamo, le tradizioni che ci definiscono – ha una storia ben più complessa e intrecciata di quanto immaginiamo. Le innovazioni tecnologiche degli ultimi vent’anni, per esempio, ci hanno permesso di scoprire che la maggioranza dei nostri antenati neanche era in Italia fino a 5000 anni fa o che le piante e gli animali che ci circondano hanno viaggiato attraverso continenti prima di radicarsi qui. 
Giacomo Moro Mauretto ci accompagna in un viaggio nel tempo lungo milioni di anni in cui, attraverso la genetica, l’archeologia, la paleoantropologia, la biologia e la botanica, ricostruisce chi sono davvero gli homo che hanno vissuto all’interno di quei confini che solo da qualche secolo chiamiamo Italia. Non esiste e non è mai esistito il “sangue italiano” o una stirpe genetica italiana che possa essere distinta da altri gruppi. Molto di quello che ci permette di identificarci (genetica, territorio e cultura) come italiani ha spesso radici molto più recenti di quanto pensiamo. Nessuno può, insomma, considerarsi un italiano vero, ma capire da dove veniamo e chi, forse, diventeremo è l’unico modo per capire chi siamo davvero.

Giacomo Moro Mauretto, in arte Entropy for Life, è dottore in Biologia evoluzionistica. Negli ultimi anni, attraverso i suoi canali social, si è dedicato alla divulgazione scientifica. Ogni giorno, con i suoi video, racconta con chiarezza e un rigoroso approccio scientifico di animali, piante, evoluzione e questioni ambientali. Nel 2023 per Mondadori ha pubblicato Se pianto un albero posso mangiare una bistecca?.

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