A tu per tu con la Commedia
Giuseppe Patota
Editori Laterza
360 pagine, 20 euro
Chi ha detto che leggere la Divina Commedia sia un’impresa per pochi? È vero che leggerla è arduo per la lingua in cui è scritta e l’enorme varietà di temi trattati, ma è un’avventura straordinaria. Giuseppe Patota, che ha dedicato parte dei suoi studi alla lingua di Dante, ha trovato il modo di rendere accessibile quest’opera magnifica e complessa perché possa essere capita e apprezzata anche da chi non la conosce, da chi la conosce poco e da chi l’ha conosciuta, ma non se la ricorda.
"Capire la Commedia è veramente difficile. Per questo ho scelto i versi più significativi, curiosi o sorprendenti dei cento canti di cui si compone e li ho distribuiti in 114 presentazioni (per qualche canto ho avuto bisogno di qualche presentazione in più). Ho cercato di spiegare quei versi parola per parola, senza dare niente per scontato, collegando i fatti con gli antefatti. In questo modo, leggendoli canto dopo canto, farete lo stesso viaggio che ha fatto Dante: questo, almeno, è quello che spero."
Giuseppe Patota, professore ordinario di Linguistica italiana nell’Università di Siena, è socio corrispondente dell’Accademia Nazionale dei Lincei, Accademico della Crusca e dell’Arcadia, membro del direttivo della Fondazione “I Lincei per la scuola” e del comitato scientifico della Fondazione Natalino Sapegno. È condirettore, con Valeria Della Valle, del Dizionario dell’italiano Treccani e direttore del Thesaurus Treccani, usciti in prima edizione nel 2018 e in seconda edizione nel 2022. Da oltre quindici anni è consulente di Rai Scuola per la realizzazione di programmi destinati all’insegnamento dell’italiano a stranieri. Per Laterza ha pubblicato Prontuario di grammatica. L’italiano dalla A alla Z (2013), La grande bellezza dell’italiano. Dante, Petrarca, Boccaccio (2015) e La grande bellezza dell’italiano. Il Rinascimento (2019).
Il mago delle parole
di Giuseppe Antonelli
Giulio Einaudi Editore
pp. 208, 15,50 euro
Cosa succede se il nuovo insegnante d’italiano è uno strano tipo tutto azzimato che ogni giorno se ne inventa una nuova? Appende cartelli, disegna cartine, improvvisa quiz, apparecchia la cattedra con un servizio da tè. Spiega la grammatica come una partita a scacchi, scrive alla lavagna formule etimologiche e le risolve a mo’ di enigmi, trasforma le parole in racconti pieni di colpi di scena. Le incrocia, le manipola, le inventa, le traduce in suoni e colori, sapori e profumi. Insieme ai classici della letteratura, cita canzoni, fumetti, film e non smette mai di dialogare con tutti gli studenti: ascolta, commenta, ribatte, scherza, incoraggia. Un imprevedibile prof che ogni tanto si mette qualcosa in equilibrio sulla testa e rimane immobile finché non ritorna il silenzio; non dà mai voti e in pagella scrive solo consigli in forma di sonetto. Succede che imparare la lingua, le sue regole, la sua storia diventa un’avventura affascinante. La grammatica, in fondo, è solo l’arte di dire le cose nel modo giusto al momento giusto. E allora ecco l’Accademia d’arte grammatica: una società segreta in cui ragazzi e ragazze s’incontrano fuori da scuola per divertirsi a giocare con la lingua italiana. Succede che un’esperienza cosí può cambiarti la vita. E in effetti, alla persona che racconta questa storia – a distanza di anni, con immutata emozione e un po’ di nostalgia – la vita l’ha cambiata.
Giuseppe Antonelli è professore ordinario di Storia della lingua italiana all'Università di Pavia, dove presiede il «Centro per gli studi sulla tradizione manoscritta di autori moderni e contemporanei » e dirige il Multi - Museo multimediale della lingua italiana (www.multi.unipv.it); collabora agli inserti «7» e «la Lettura» del «Corriere della Sera» e racconta storie di parole su Rai Tre. Con Matteo Motolese e Lorenzo Tomasin ha curato la Storia dell'italiano scritto in sei volumi (Carocci, 2014-21) e con Emiliano Picchiorri e Leonardo Rossi è autore di grammatiche per le scuole medie (La lingua in cui viviamo, Mondadori scuola, 2024) e per il biennio delle superiori (La cura delle parole, Einaudi scuola, 2023; L'italiano dal vivo, Einaudi scuola, 2024). Tra i suoi ultimi titoli: Il museo della lingua italiana (Mondadori, 2018), Il Dante di tutti. Un'icona pop (Einaudi, 2022), la curatela del volume La vita delle parole. Il lessico dell'italiano tra storia e società (il Mulino, 2023) e Il mago delle parole (Einaudi, 2025).
Leggere Dante a Tor Bella Monaca
di Emiliano Sbaraglia
Edizioni e/o
pp. 160, 17 euro
In una scuola della periferia romana, in un quartiere noto per l’alto tasso di criminalità e per essere una piazza importante dello spaccio di droga, ecco arrivare, quasi per caso, la lettura di Dante Alighieri, la sua biografia, la sua opera, i versi immortali della Divina Commedia, utili anche a strappare un sorriso, ad alleggerire la giornata, perché Dante è un fuoriclasse come Totti, un numero 10 come lui, anzi di più: basta riuscire a dimostrarlo.
Per dirla come l'autore "Proviamo a uscire dall’Inferno, per inseguire il Paradiso. Seguiamo il Sommo poeta in questa storia di coraggio e umiltà ai giorni nostri".
Emiliano Sbaraglia insegna materie letterarie nella scuola pubblica italiana. Nel gruppo fondatore dell’Associazione di scrittori “Piccoli Maestri”, collabora alle pagine culturali di Collettiva.it. Tra i suoi libri La scuola siamo noi (2007), Il bambino della spiaggia (2009), La scuola è aperta a tutti? (2014), I sogni e gli spari (2017), Ideario Berlinguer (2024).
I libri della settimana: Patota, Antonelli, Sbaraglia
Valerio De Luca
Tempo di lettura: 3
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