A guardare il Dante di Giulio Rincione vengono in mente eroi maledetti, anime tormentate, atmosfere oscure e soffocanti: formule e combinazioni che il giovane fumettista e illustratore palermitano, conosciuto anche con lo pseudonimo di Batawp, ha sperimentato con grande successo in questi ultimi anni. Le linee spezzate, gli insistenti grafismi distribuiti sugli indumenti e sul volto, le fosche tinte dell’incarnato, trasmettono una sottile inquietudine e sottolineano la proverbiale asprezza fisionomica del poeta, conducendola ai limiti del grottesco e del caricaturale. La figura occupa tutto lo spazio disponibile e cattura la nostra vista, anche se il suo sguardo bruscamente reclinato non la ricambia affatto: chiuso nei suoi cupi pensieri, preda di amare riflessioni, Dante non si lascia penetrare nel profondo. Eppure quella di Rincione, tra le tavole originali create in occasione dell’edizione 2021 della mostra Dante Plus, è al tempo stesso un’immagine densa di umanità e un ritratto intimo e convincente del protagonista.
Tra le sue qualità - dice di sé stesso Rincione, che ha collaborato in veste di colorista, disegnatore e autore per editori come Rizzoli, Sergio Bonelli, Shockdom, Marsilio e Inkiostro - ci sono l’esuberanza e l’irriverenza.
Con coraggio affronta di frequente tematiche scomode, come la depressione, la solitudine e le “selve oscure” dei nostri giorni. “Jazzista del disegno”, aperto alle nuove tecnologie, è docente presso le Scuole Internazionali di Comics di Napoli e Roma e dal 2019 lavora per la Walt Disney Company: un piccolo corto circuito per chi, insieme al fratello gemello Marco alla scrittura, ha creato in passato una fortunata serie di “fumetti crudi” dedicata ai problemi esistenziali dei “paperi”.
Ma, si sa… spesso gli opposti si attraggono!
In foto: G. Rincione, Dante, 2021, pittura digitale, cm 35x50. Courtesy dell’Artista
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