Martedì 5 novembre (ore 16) presso la sala dell'ISIME a Roma (Piazza dell'Orologio, 4 ) l'École Française de Rome, la Società Dantesca Italiana e l’Istituto Storico Italiano per il Medioevo presentano la conferenza “L’inferno miniato Parigi-Imola. Confronto tra esegesi verbale e visiva".
Alla presentazione della copia, pubblicato in facsimile da Imago, parteciperanno come relatori Marisa Boschi, Carlo Illuminati Porcari (membri della Società Dantesca Italiana) e Fabrizio Lollini.
Dopo quasi duecento anni, le parti smembrate di uno dei più splendidi codici miniati della Commedia di Dante sono state riunite in un fedele facsimile; i tre relatori, che figurano tra gli autori del commentario dedicato a tale codice presenteranno e discuteranno le proprie ricerche.
Il codice miniato comprende solo la cantica dell’Inferno. Di esso fanno parte, oltre al testo dantesco, un commentario scritto in volgare dall’umanista Guiniforte Barzizza, nonché un elevato numero di miniature (in origine oltre cento), dipinte da colui che è noto come il Maestro delle Vitae imperatorum.
Le avventurose vicende storiche del codice cosiddetto Parigi-Imola, tanto bello quanto sventurato, s’intrecciano tra Italia e Francia, secondo un’intricata e lacunosa geografia. Esso fu composto per Filippo Maria, ultimo duca di Milano del casato dei Visconti. Alla fine del secolo, Luigi XII conquistò il Ducato. Si ignora se il codice abbia preso la strada di Francia, insieme a tanti altri manoscritti conservati nella prestigiosa biblioteca di Pavia.
Per due secoli circa, finì nell’oblio, finché, nel 1838, fu fortunosamente ritrovato in un castello del Lot, già provincia del Quercy, da Gaston de Flotte, appassionato dantista.
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