...al mio veder si stinse (intervista a Licia Troisi)

Non altrimenti il trïunfo che lude
sempre dintorno al punto che mi vinse,
parendo inchiuso da quel ch’elli ’nchiude,
a poco a poco al mio veder si stinse

(Paradiso, Canto XXX, 10-13)

Il XXX del Paradiso è il canto della visione, dell’andare oltre la nostra dimensione in mondi sconosciuti e in quella magia che è fuori ma soprattutto dentro di noi. Il verso 10-13 è stato scelto dalla “regina” del fantasy italiano, Licia Troisi, che ringraziamo. Personaggio femminile televisivo di Rai5, in lei si coniugano la scienza, per la sua laurea in astronomia, e la metafisica, per il suo lavoro di scrittrice di libri fantasy. Due entità all’apparenza lontane, ma che in fondo parlano lo stesso linguaggio di Dante: “parendo inchiuso da quel ch’elli ‘nchiude”.

“Ho scelto questi versi” afferma Licia Troisi: “perché descrivono la struttura dell’universo nella concezione dantesca, si accordano sorprendentemente bene anche a certe predizioni della teoria della relatività generale. L’idea della sfera di Dio e degli angeli che al tempo stessa circonda ed è circondata dalle altre descrive incredibilmente bene una cosiddetta 3-sfera, ossia una sfera quadridimensionale, la forma che secondo Einstein potrebbe avere il nostro universo.

Cosa nasconde il passaggio sfumato dall'immagine dell'Empireo allo sguardo di Beatrice?

Credo rappresenti il graduale ritorno al mondo terreno di Dante che, dopo la visione di Dio, riesce a tornare “coi piedi per terra” senza finire travolto da ciò che ha visto grazie all’intermediazione di una donna, per lui la più vicina al divino. Per altro, trovo molto bello che sia proprio una donna a iniziare Dante ai misteri della cosmologia, presentandogli e spiegandogli le teorie filosofiche alla base delle idee sul cosmo che andavano per la maggiore a quel tempo. Alla faccia di chi dice che la scienza non è cosa da donne.

Secondo lei Beatrice è un personaggio reale o una fantasia astrale del poeta? Come potrebbe essere descritta la Beatrice del 2021?

Credo sia entrambe le cose. È sicuramente una figura idealizzata che incarna l’amore. Ma alla base io credo sia una persona vera, in qualche modo trasfigurata dall’amore e dalla fantasia. Del resto, la fantasia funziona proprio così: non si crea mai dal nulla. Il nostro cervello inventa necessariamente partendo da elementi di realtà che conosciamo, per poi unirli assieme a formare qualcosa di nuovo e inedito. Credo che la Beatrice del 2021 possa essere una donna risolta, consapevole del proprio posto nel mondo, una figura finalmente svincolata dal ruolo di subalternità cui la donna è stata a lungo relegata. Siamo di fronte a profondi cambiamenti morali e sociali, e credo i tempi siano maturi perché le donne recuperino quel posto centrale che a lungo è stato negato loro.

Cosa ha rappresentato Dante per lei e quanto le immagini del cosmo descritte da Dante hanno influito sulla sua interiorità e sul suo lavoro di scrittrice fantasy?

_TBK3765Dante è soprattutto il creatore di personaggi indimenticabili: Paolo e Francesca, Farinata, Ulisse, Beatrice… più ancora della potenza immaginifica dei suoi versi, è sempre stata la sua capacità di raccontare  l’umano, nei suoi limiti e nella sua grandezza, a conquistarmi. E non è un caso, perché tanto in ciò che amo leggere che in quel che vorrei saper scrivere, i personaggi, la loro storia, la loro evoluzione, sono sempre stati e sempre saranno centrali. La grandezza, la dimensione immortale di certe storie la fanno sempre loro, e, nel caso di Dante, l’infinita empatia e compassione di cui il poeta è capace nei confronti delle sue creature, così forte che non può non trasmettersi anche al lettore.

LEGGI L'APPROFONDIMENTO -> Paradiso, XXX Canto. Beatrice e la Candida Rosa

 

Licia Troisi è nata a Roma nel 1980. Laureata in astrofisica e con un dottorato in astronomia, è nota soprattutto per le sue saghe fantasy, tra cui La Saga del Mondo Emerso, I Regni di Nashira, La Ragazza Drago. È autrice di libri divulgativi e conduce su Rai5 la trasmissione culturale Terza Pagina

(la foto è di Tiziano Toma)

Giuliana Poli è giornalista, ricercatrice di antropologia culturale, scrittrice di Tradizione, scrittrice di monografie e testi su opere d’Arte, analista ed esperta d’iconografia ed iconologia di opere d’arte. Analisi semantica del linguaggio dell’Arte e della parola.

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