Addio, o forse arrivederci, a Montalbano. Con l’ultima puntata della serie RAI andata in onda lo scorso marzo, il famoso commissario di polizia nato dalla penna di Andrea Camilleri ha lasciato lo schermo. Non sarà il solo ad andare in pensione: saremo costretti a salutare anche le meravigliose ambientazioni dei set che hanno fatto conoscere a milioni di persone nel mondo alcune località incontaminate e suggestive della Sicilia.
I luoghi delle indagini del commissario protagonista dei romanzi Sellerio sono nati dalla fantasia dello scrittore, ma di fantasioso conservano ormai soltanto i nomi. Vigata, Montelusa, Mannara, Marinella sono diventati realtà anche agli occhi dei lettori grazie alle suggestioni restituite dallo stesso Camilleri che ha selezionato i set nei luoghi della Sicilia più autentica: Punta Secca, Scoglitti, Scicli, Ragusa etc.
Con il via alla libera circolazione, i turisti stanno finalmente tornando nella Sicilia di Camilleri. Dopo la florida stagione turistica degli anni passati – si pensi che gli inglesi qualche anno fa coniarono il termine Ragusashire per definire la nuova meta di decine di migliaia di turisti in arrivo da Londra – forse i luoghi del commissario saranno nuovamente la destinazione ideale per lasciarsi alle spalle lo stress accumulato e abbandonarsi ai ritmi lenti e ai paesaggi caldi e luminosi.
Mancherà Montalbano, ma oggi che ci è permesso di tornare a viaggiare ci riapproprieremo di quella che è stata la protagonista silenziosa della serie: la terra di Trinacria, quella del mare, dei marmi caldi del barocco e dei ristorantini assolati con la terrazza sul mare.
Vacanze italiane: la Sicilia del Commissario Montalbano
Emanuela Gregori
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