A cosa serve la lettera h in italiano? La domanda è meno banale di quello che potrebbe sembrare: diversamente da altre lingue, infatti, la lettera h non ha alcun valore fonologico, cioè non si pronuncia.
In inglese, per esempio, questo suono si pronuncia eccome e spesso serve a distinguere una parola da un’altra: pronunciare allo stesso modo hi (l’interiezione ciao) e I (il pronome personale io), potrebbe creare confusione nella conversazione con un anglofono.
In italiano, invece, la preposizione semplice a e ha, terza persona singolare dell’indicativo presente del verbo avere, si pronunciano assolutamente in modo identico ed è indispensabile il contesto per comprendere il senso della frase.
Per fare ciò, nello scritto, l’italiano offre un aiuto in più: l’utilizzo dell’h. Non metterla dove serve è considerato un errore ortografico piuttosto grave, che ha la sua ragione d’essere per quanto spiegato finora.
Le parole che hanno l’h come prima lettera sono solo quattro voci dell’indicativo presente del verbo avere: la prima persona singolare, ho, che si distingue dalla congiunzione disgiuntiva o; la seconda persona singolare, hai, che si distingue dalla preposizione articolata ai; la terza persona singolare, ha, che, come abbiamo già detto, si distingue dalla preposizione semplice a; la terza persona plurale, hanno, che si distingue dal sostantivo maschile singolare anno.
Queste quattro forme sono di utilizzo frequentissimo, non solo perché il verbo avere appartiene al vocabolario di base della nostra lingua, ma anche perché esse servono come ausiliari per costruire i tempi composti di molti altri verbi.
È dunque necessario e corretto scrivere: in quale anno hanno traslocato i tuoi figli?
A queste parole se ne aggiungono altre, anch’esse di utilizzo frequente, che non hanno l’h come prima lettera: le interiezioni o esclamazioni ah, ahi, ahia, eh, ehi, oh, parole invariabili che servono per esprimere alcune emozioni e che è necessario e corretto scrivere con l’h per evitare che ah, ahi e oh si confondano con le altre parole citate sopra, che ahia si confonda con il sostantivo femminile singolare aia, che eh si confonda con la congiunzione e e la terza persona singolare dell’indicativo presente del verbo essere, è ed infine che ehi si confonda con ei, versione antica e oramai caduta in disuso del pronome personale egli.
La lettera h ha in italiano scritto un’ultima fondamentale funzione, quella di trasformare i suoni c e g da dolci a duri: ce e che, ci e chi si scrivono in modo diverso ma stavolta si pronunciano anche in modo diverso.
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