Come si sa, la punteggiatura è parte consustanziale del discorso scritto ed è da considerarsi allo stesso livello delle parole nella formulazione delle frasi. Senza questa, infatti, i testi non avrebbero alcun senso ed è dunque necessario conoscerla e porci molta attenzione quando scriviamo.
Oggi, dunque, vogliamo approfondire uno dei segni di interpunzione a nostro parere meno conosciuti ed usati e tuttavia estremamente utili: i due punti. A cosa servono e quando si mettono?
Chiariamo innanzitutto che i due punti hanno come funzione quella di spiegare ciò che è affermato nelle frasi precedenti. In particolare, si trovano ad introdurre:
- una dimostrazione o la conseguenza di un fatto:
Valerio mi disse che non avrei potuto raggiungerlo: mi dispiacque molto.
- una battuta di un discorso diretto:
Andrea si rivolse alla classe e disse: “è ora di andare, ragazzi!”
- una frase che specifica quella che la precede:
Giovanni salì su quel traghetto: una scelta sbagliata.
- un elenco:
Nella lista della spesa ci sono: mele, pere, banane e limoni.
I due punti non vanno invece messi se l’elenco in questione è composto dai soggetti o dai complementi oggetti della frase. Per esempio sarebbe sbagliato scrivere:
- Giovedì prossimo sarà presentato: “Le avventure di Alice nel paese delle meraviglie” di Lewis Carroll.
Approfittiamo infine per ricordare che la lettera iniziale della prima parola che va dopo i due punti non va in maiuscolo.
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