Virtuale è reale?

Se il robot è un macchinario programmato per sostituirsi all’uomo nello svolgimento autonomo e automatico di lavori ripetitivi e/o pericolosi, l’avatar è un personaggio virtuale che rappresenta l’uomo nelle comunità o nei giochi online. Questo alter ego (ossia “altro io”) informatico può avere caratteristiche estetiche molto simili alla persona rappresentata, ma può anche rispecchiarne gusti, passioni, fantasia o ironia, anche a seconda del tema della comunità virtuale di riferimento. Ad esempio, può essere un personaggio di fantasia (ninfa, folletto, orco, ecc.), un attore o un cantante amato, una vignetta comica o altro.


Nel 2004 la rete Brasiliana TV Globo ha presentato la prima presentatrice TV virtuale, Eva Byte, realizzata con un sofisticato software; in Italia, invece, Il Centro Ricerche, Innovazione Tecnologica e Sperimentazione (CRITS) della RAI- Radio televisione italiana sta attualmente sviluppando il progetto “Un Avatar per la lingua dei segni” ossia una piattaforma che consente di veicolare messaggi nella Lingua Italiana dei Segni mediante avatar antropomorfi, realizzati in computer grafica 3D, per fornire alle persone sorde segnanti l’opportunità di seguire la traduzione in LIS su una maggiore offerta di programmi televisivi o servizi socio-culturali, che ad oggi non sono coperti da interpreti LIS umani.

La parola avatar viene da lontano, e più precisamente dal sanscrito (indiano antico) avatāra ed è utilizzata da noi oggi nella forma priva della vocale finale, adattata dal francese e dall’inglese. Letteralmente il termine vuol dire “colui che discende” e nel brahmanesimo e nell’induismo indica ciascuna delle dieci incarnazioni terrene del dio Visnù. Nel linguaggio informatico, invece, non è più un dio a farsi uomo incarnandosi sulla Terra ma siamo noi, umani, che ci dis-incarniamo acquistando una nuova identità fatta di pixel.


Parlando di avatar, non possiamo non citare l’omonimo film di James Cameron, uscito nelle sale internazionali nel 2009, anche in versione 3D, e vincitore dei premi Oscar per la migliore fotografia, la migliore scenografia e i migliori effetti speciali. La storia ruota attorno ad una missione scientifica sul pianeta Pandora, mondo dall’atmosfera tossica per l’uomo ma abitato dalla popolazione Na'vi. Gli uomini riescono ad intrattenere rapporti diplomatici con questi indigeni proprio grazie all’uso di avatar dalle sembianze Na’Vi (altissime creature dalla pelle blu) “pilotati” da alcuni scienziati che, cadendo in un sonno profondo nella propria base, riescono a manovrarli e a vivere sull’inospitale pianeta grazie a questa doppia identità.


Restando in tema di rappresentazioni non convenzionali della realtà, realizzate tramite strumenti tecnologici, possiamo parlare anche dell’ologramma, ossia una riproduzione tridimensionale di immagini. Il termine deriva dal greco òlos “tutto intero” e gramma “disegno/raffigurazione”, e indica, appunto, le immagini a tutto tondo che si ottengono grazie ad un fascio di luce laser, altrimenti dette stereoscopiche (sempre dal greco stereòs “solido tridimensionale” e skopèo “vedere”). Gli ologrammi, dalle sembianze umane e non, sono sempre più frequenti nei giochi e nelle app che utilizzano la realtà aumentata o la realtà virtuale, ossia il metodo interattivo di rapportarsi con il contesto reale, che ci permette di sovrapporre informazioni multimediali a ciò che ci circonda, vedendolo tramite un display (smartphone, tablet, occhiali appositi, ecc.).


Molti siti museali sfruttano queste tecnologie d’avanguardia per proporre visite davvero immersive e coinvolgenti. Riportiamo di seguito un paio di esempi internazionali, in cui viene usato come tramite lo smartphone: il National Museum of Singapore che ospita l’installazione Story of the Forest (i disegni di storia naturale di William Farquhar si tramutano in animazioni 3D) e L’Art Gallery of Ontario a Toronto che permette di vedere animarsi le opere d’arte di AGO (ReBlink). In Italia, dal 19 aprile al 31 luglio, prima a Roma (grazie alla collaborazione con il museo di arte contemporanea MACRO) e poi a Torino, Milano, Firenze e Napoli, lo scultore americano Darren Bader porta la sua nuova mostra “Bootlicker Suite” fuori dal museo, proprio grazie alla realtà aumentata. L’artista ha disposto una serie di poster in diversi luoghi delle città, che i visitatori/partecipanti possono “attivare” sullo smartphone tramite QR code, dando vita a delle vere e proprie sculture animate. Da non perdere!


La canzone della settimana
Rock’n’Roll Robot è stato uno dei brani più venduti in Italia nel 1981 e ha consacrato il suo autore, Alberto Camerini, come l’“Arlecchino elettronico e metropolitano”, perché parla di un Arlecchino robot che suona la chitarra in una rock’n’roll band.


Nel testo ne leggiamo la descrizione: “è come un Arlecchino ma non si rompe mai, attacchi la corrente, si accende e partirà”, “ha dentro anche un computer e quante cose sa, un terminale video che t'informerà”, “di plastica e di acciaio che non si ferma mai”. In ciascuna strofa ritroviamo le parole della modernità: corrente, computer, terminale video, plastica, che contestualizzano in brano in un periodo estremamente rivoluzionario, dinamico e scardinante rispetto agli standard precedenti.


Naturalmente, nella canzone, il rock'n'roll robot è anche un innamorato: vuole conquistare una ragazza in care ed ossa e sembra essere l’alter ego dell’autore che, proprio in quegli anni, con il suo ciuffo rockabilly-punk diventò un vero fenomeno nazional-popolare. Ricordando quei momenti, tuttavia, in una recente intervista al Rolling Stone, Camerini ha dichiarato di non essersi mai sentito un sex symbol; proprio per questo motivo avrebbe scelto il personaggio di Arlecchino: “Arlecchino è la spalla, quello perdente, che non punta al cuore, ma alla pancia”.

Rock’n’Roll Robot
Se il mondo ti confonde, non lo capisci più, se nulla ti soddisfa, ti annoi sempre più
Scienziati ed ingegneri hanno inventato già una generazione di bambole robot
C’è questo tipo strano, vedrai ti piacerà, lui suona la chitarra in una rock’n’roll band
È come un Arlecchino ma non si rompe mai, attacchi la corrente, si accende e partirà
Oooh rock’n’roll robot, oooh rock’n’roll robot
Io ti amo, io ti cerco, io ti voglio, rock’n’roll robot
Ha dentro anche un computer e quante cose sa, un terminale video che t’informerà
Lui lavora duro, tu libera sarai, di plastica e di acciaio che non si ferma mai
C’è questo tipo strano, vedrai ti piacerà, lui suona la chitarra in una rock’n’roll band
Ha un cuore di bambino che non si rompe mai, attacchi la corrente vedrai ti partirà
Oooh rock’n’roll robot, oooh rock’n’roll robot
Io ti amo, io ti cerco, io ti voglio, rock’n’roll robot
Johnny play guitar like the ringing bells, baby baby baby baby baby be good
Johnny play guitar like the ringing bells, baby baby baby baby baby baby baby baby
Oooh rock’n’roll robot, oooh rock’n’roll robot
Io ti amo, io ti voglio, io ti cerco, rock’n’roll robot

Fonte: https://genius.com/Alberto-camerini-rocknroll-robot-lyrics#song-info

Crediti
Autore: Alberto Camerini
Anno: 1981

Commenti

Dante rivisto

Rubriche

La parola del mese

a cura di Alessandro Masi

CULTURA

La parola del mese

La parola di questo mese è Cultura.Il termine deriva dal...

SINCERITA'

La parola del mese

La parola di questo mese è sincerità.

Per i latini la...

ABISSO

La parola del mese, Parole verdi

La parola di questo mese è abisso. Il termine abisso viene...

Solleone

La parola del mese, Parole verdi

Anche se il termine 𝒔𝒐𝒍𝒍𝒆𝒐𝒏𝒆 potrebbe richiamare...

Paesaggi italiani

a cura di Lucilla Pizzoli

Paese

Paesaggi italiani

Se dovessimo pensare ad una definizione letteraria per...

Calanchi

Paesaggi italiani, Parole verdi

Cosa hanno in comune Civita di Bagnoregio, Matera, la...

Baia

Paesaggi italiani, Parole verdi

Oltre alle spiagge, le calette e le grotte, l’Italia vanta...

Palazzo

Paesaggi italiani

Chi di noi vive in un appartamento è probabile che sia...

Gioca

Scopriamo insieme...

Gioca, Parole verdi

La Società Dante Alighieri, in collaborazione con il...

Quanto ne sai delle...

Gioca

La Società Dante Alighieri, in collaborazione con il...

Entra nella nostra community