La redazione della Dante consiglia una selezione tra narrativa e saggistica di autori italiani o testi originali in lingua italiana.
In Sicilia con Andrea Camilleri
Di Salvatore Picone e Gaetano Savatteri
Giulio Perrone Editore
160 pagine, 16 euro
I luoghi fantastici di un grande cantastorie, i luoghi reali di un grande scrittore. Un viaggio fatto di luoghi e di parole, seguendo le tracce di Andrea Camilleri nella sua Sicilia. Un itinerario che parte da Porto Empedocle, città natale dello scrittore, per condurci a Vigàta, il luogo immaginario che ha preso vita nei suoi romanzi e nell’immaginario collettivo. Una mappa attorno ai libri di uno scrittore nato cento anni fa in una ricca borgata di mare che si confonde e sovrappone a Vigàta dove sorge la statua del commissario Montalbano. È un viaggio tra realtà e finzione, di piccoli e grandi slittamenti in cui Vigàta è Porto Empedocle, ma anche la Punta Secca della serie televisiva che ha reso celebri questi luoghi. Salvatore Picone e Gaetano Savatteri inseguono le orme di un cantastorie contemporaneo, sfruttando le tracce e le suggestioni disseminate nella sua opera, nei suoi libri e nei suoi interventi sui giornali.
Salvatore Picone, nato nel 1980, collabora con le pagine siciliane di «la Repubblica» e si occupa di comunicazione e turismo letterario per la “Strada degli Scrittori”. Con Andrea Camilleri ha collaborato, nel 2003, per la riapertura del teatro Regina Margherita di Racalmuto, in provincia di Agrigento, dove vive.
Gaetano Savatteri, giornalista e scrittore, nato a Milano ma tornato in Sicilia con la famiglia da adolescente. Nel 1980 è stato tra i fondatori del periodico «Malgrado Tutto», che ha pubblicato articoli di Sciascia, Bufalino, Consolo e Camilleri. La sua carriera giornalistica inizia al «Giornale di Sicilia» di Palermo, e prosegue al Tg3, al Tg5 e a Rete 4. Dai suoi romanzi e racconti, pubblicati da Sellerio, è tratta la serie televisiva Màkari.
L’amica tedesca
di Edith Bruck
La Nave di Teseo
17 euro, 128 pagine
Erika, scrittrice e giornalista trapiantata da anni a Roma, durante una passeggiata incontra l’amico Giorgio e, al suo fianco, Lena, una giovane donna di origine tedesca dal carattere vivace e aperto. La curiosità di Lena nei confronti di Erika è subito evidente, mentre la protagonista si sente disorientata dall’insistenza travolgente della ragazza. Col tempo, le due donne si avvicinano, dando vita a un rapporto d’amicizia complesso e sfaccettato. Attraverso i racconti di Lena, Erika scopre un passato segnato da abusi e abbandoni, che contrasta violentemente con l’apparente spensieratezza della giovane donna. Quelle confidenze diventano per Erika uno specchio sul proprio passato e sui propri sentimenti. Nel frattempo, Lena si rifugia nel mondo dell’arte e della spiritualità, rientrando momentaneamente in Germania per allestire una mostra dei suoi quadri. Ma il giorno dell’inaugurazione, un evento improvviso spezzerà drammaticamente il loro legame.
Edith Bruck, di origine ungherese, è nata nel 1931 in una povera, numerosa famiglia ebrea. Nel 1944 viene deportata nel ghetto del capoluogo e di lì ad Auschwitz, Dachau, Bergen-Belsen. Sopravvissuta ai lager nazisti, dopo anni di pellegrinaggio approda definitivamente in Italia, adottandone la lingua. Presso La nave di Teseo sono usciti: La rondine sul termosifone (2017), Ti lascio dormire (2019), Il pane perduto, Tempi (2020), Andremo in città (2021), Lettera alla madre (2022), Sono Francesco (2022) e Signora Auschwitz (2023). Nel 2023 ha vinto il premio Campiello alla carriera. Ha ricevuto le lauree honoris causa in Informazione, Editoria e Giornalismo (Roma Tre, 2018), Filologia moderna (Macerata, 2019) e Scienze filosofiche (Sassari, 2023).
Senza paura. La mia vita
di Mogol
Salani
224 pagine, 19 euro
Milano, anni ’40. Quando l’insegnante di canto chiede se qualcuno se la sente di eseguire l’inno d’Italia, tutta la classe si volta verso un compagno, perché è il figlio di un musicista. Felice di essere eletto capocoro, il ragazzino si alza e intona orgoglioso le prime note dell’inno di Mameli, ma non arriva a ‘s’è desta’ che l’insegnante lo ferma e lo rimanda al posto. Il verdetto giunge irrevocabile: è stonato come una campana. Non va meglio quando suo padre lo spinge a imparare il pianoforte: scoperto che il suo maestro ha un debole per il cognac, lo fa ubriacare per sabotare le lezioni. La storia di Giulio Rapetti comincia così, con un giamburrasca di periferia che non vuole saperne niente della musica. Eppure, qualche anno dopo, quando lavora come ragioniere per un’etichetta discografica e un amico viene a trovarlo nel suo ufficio – un ragazzo cresciuto in via Gluck – accetta la sfida di scrivere per lui il testo di una canzone. Quel giorno segna la nascita di Mogol e l’inizio di un percorso inimitabile, leggendario, che decollerà definitivamente quando un chitarrista ancora sconosciuto, un timido romano coi riccioli e la voce stridula, si presenterà alla sua porta: «Piacere, Lucio». La scrittura delle canzoni è solo una piccola parte della sua vita, fatta sempre di nuovi progetti, di amori familiari, di impegno sociale, di sport, di incontri e di cose semplici. In questa autobiografia a cuore aperto ci racconta la sua esistenza, le emozioni quotidiane, la verità dei sentimenti, la consapevolezza di un uomo che ha saputo cercare dentro di sé la verità e ha lasciato un segno profondo nella cultura italiana.
Mogol è nato a Milano nel 1936 ed è unanimemente considerato il più grande autore di testi di canzoni italiane. La sua opera ha contribuito a trasformare la cultura popolare italiana degli ultimi sessanta anni. Ha scritto i testi di molti successi della musica leggera, collaborando, tra gli altri, con Lucio Battisti, Mina, Renato Zero, Adriano Celentano, Mango, la PFM, Gianni Morandi, Eros Ramazzotti. È noto anche per aver dato vita alla Nazionale Italiana Cantanti. Da più di trent’anni vive in Umbria, dove nel 1992 ha fondato il Centro Europeo di Toscolano, un’associazione no-profit che funge da scuola per autori, musicisti e cantanti.

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