Nel centenario della nascita di Andrea Camilleri la redazione della Dante consiglia tre volumi che analizzano con diversi punti di vista la sua vita e la sua opera letteraria.
Amo le triglie di scoglio. Andrea Camilleri si racconta
di Bruno Luverà e Vincenzo Mollica
Rai Libri
19 euro, 384 pagine
Andrea Camilleri, il contastorie, quando parla fa letteratura. Salvo Montalbano è insieme a Pinocchio il personaggio letterario italiano più conosciuto al mondo. Dagli incontri di vent’anni con gli autori riemergono parole, sorrisi, silenzi, capitoli inediti dell’avventuroso romanzo della vita di Camilleri. Un viaggio che abbraccia quasi un secolo e diventa spunto per un’autobiografia della nazione. Dall’infanzia ai racconti della guerra, la solitudine nei difficili anni Cinquanta, la magia dell’incontro con il teatro. Nelle storie del rocambolesco ingresso in Rai, “la mia seconda casa”, gli avventurosi anni con Eduardo De Filippo, Gino Cervi, le censure e le interviste impossibili. Il regista, l’autore, il creativo. Le tessere delle tante vite narrate da Andrea: la storia d’amore con Rosetta, il suo angelo custode, i dieci anni di rifiuti editoriali, l’invenzione del “vigatese”, l’amicizia con Elvira Sellerio, la sorella minore che aveva sempre cercato. Il debito culturale con Simenon, Pirandello e Sciascia.
Camilleri con Zingaretti racconta la nascita di Montalbano, con Manzini immagina un giallo a quattro mani dal titolo: Il rapimento di Andrea. Gli anni della cecità, con il ritorno al teatro e il monologo su Tiresia. L’impegno civile dell’ultimo intellettuale del Novecento, che ha cambiato l’immagine della Sicilia. I giornalisti Rai Vincenzo Mollica e Bruno Luverà hanno ricucito la mappa dei beudi di vita che Camilleri ha lasciato in Rai a futura memoria, perché i lettori possano scoprirli, nell’incanto di un viaggio letterario, senza sapere dove quei sentieri di parole li porteranno.
Bruno Luverà (1960), giornalista, scrittore e fumettista. Ha iniziato a Radio Radicale, poi al Mattino dell’Alto Adige e successivamente alla Rai, al Tgr, al Giornale Radio e al Tg1, dove è diventato inviato speciale, giornalista parlamentare e vicedirettore. Ha curato e condotto per dodici anni la rubrica dei libri del Tg1: “Billy”. Oggi è vicedirettore agli Approfondimenti Rai. Autore di saggi e graphic novel, docente di giornalismo all’Università IULM di Milano.
Vincenzo Mollica (1953), giornalista, scrittore e disegnatore. Per oltre quarant’anni ha raccontato al Tg1 i grandi eventi culturali: dagli Oscar ai festival del cinema di Cannes e Venezia, al Festival di Sanremo. Appassionato di fumetto, ha diretto la rivista Il Grifo. Giorgio Cavazzano ha disegnato il suo alter ego nel mondo Disney: il giornalista Vincenzo Paperica. Dal 1998 al 2020 ha curato e condotto “Do Re Ciak Gulp!”, la rubrica di cultura del Tg1. Autore di romanzi e saggi.
Andrea Camilleri. Una storia
di Luca Trovi
Salani
288 pagine, 18 euro
Andrea Camilleri è stato tante cose, così tante che faticavano a stare tutte dentro una persona sola. È nota la storia del suo ‘destino ritardato’, come lui stesso lo chiamava: l’esplosione come scrittore a quasi settant’anni, con il commissario Montalbano e una popolarità inaudita. Ma Camilleri non è stato soltanto questo, o meglio, il suo successo ha cominciato a nascere molto tempo prima, e si può dire che ogni frammento della sua lunga esistenza fosse destinato a convergere nella figura che i lettori italiani hanno poi straordinariamente amato. Esiste dunque una storia più complessa e disseminata di sorprese: eventi che neanche un romanziere avrebbe potuto immaginare così come sono accaduti. È la storia di un bambino siciliano che si intrufola nella soffitta dei genitori e vi trova i gialli di Simenon custoditi in un sacco di juta. Di uno studente scapestrato che diventa regista teatrale e alleva importanti attori. Di un giovane intellettuale che entra in Rai e produce alcuni tra i programmi più iconici della storia della radio e della tv. Di un artista poliedrico che da dietro le quinte contribuisce a fare grande la cultura popolare italiana. E di un uomo che per testardaggine e un pizzico di fortuna incontra sul suo cammino una miriade di personaggi leggendari: da Pirandello al generale Patton, da Robert Capa alla banda del bandito Giuliano, da Papa Giovanni XXIII a Pier Paolo Pasolini, da Leonardo Sciascia a Elvira Sellerio. Con le sue doti di affabulatore e il suo sguardo panoramico, Luca Crovi ricostruisce il mosaico di un uomo smisurato, prorompente e ironico, rendendo giustizia alle inesauribili energie che Andrea Camilleri ha dedicato all’arte per una vita intera.
Luca Crovi ha una lunga carriera in editoria e attualmente è editor alla Sergio Bonelli Editore. Collabora con diversi quotidiani e periodici. È autore di sceneggiature, programmi radiofonici, saggi, romanzi per adulti e per ragazzi.
Il contastorie di Vigàta: Andrea Camilleri in parole e immagini
Gaetano Savatteri
Rizzoli
28 euro, 256 pagine
«Mi piacerebbe che ci reincontrassimo tutti quanti, qui, in una sera come questa, tra cento anni! Me lo auguro, ve lo auguro!» Con queste parole Andrea Camilleri salutò il pubblico che era venuto ad assistere al suo debutto nella Conversazione su Tiresia nel teatro greco di Siracusa. Era il 2018 e l’uomo che per più di quarant’anni aveva diretto centinaia di spettacoli teatrali era salito sul palco «in una serata densa di emozioni in cui tutti avevano chiaramente avvertito la sovrapposizione tra la cecità dello scrittore e quella di Tiresia, per entrambi il contrappasso di saper vedere dentro le cose e i fatti della vita». C’era anche Savatteri quella sera, così come era al suo fianco a Racalmuto, quando gli dedicarono la direzione del teatro e in molte altre occasioni in cui i due amici, entrambi della provincia agrigentina che ha come «capotribù» Pirandello e come principale ispiratore Sciascia, hanno condiviso letture, viaggi e ricordi. Seguendo il filo di una conversazione ventennale e grazie a molte foto e documenti conservati al Fondo Andrea Camilleri, Il contastorie di Vigàta è un ritratto fedele e appassionato di un’amicizia siciliana. «Quella vera» come direbbe Montalbano «che si basa sul non detto, sull’intuito: uno a un amico non ha bisogno di domandare, è l’altro che autonomamente capisce e agisce di conseguenza.» Sfilano in queste pagine figure e momenti memorabili: Pirandello che bussa alla porta per salutare la nonna di Andrea. Robert Capa che ferma nella memoria collettiva alcuni momenti epici della liberazione in Sicilia. E poi i grandi maestri dell’Accademia nazionale d’arte drammatica, gli anni di lavoro febbrile tra regie teatrali e adattamenti televisivi, l’incontro con Leonardo Sciascia e Elvira Sellerio, fino ai primi romanzi in quella lingua unica che rende possibile una nuova via letteraria per raccontare la Sicilia. Senza la sua straordinaria arte affabulatoria non sarebbe stato possibile narrare l’universo siciliano in tutta la sua complessità. Ed è in questa direzione che Savatteri invita i lettori a custodire l’eredità preziosa lasciata da Andrea Camilleri, perché il monito di Salvo Montalbano possa risuonare non solo tra le vie di Vigàta ma ovunque.
Gaetano Savatteri, giornalista, lavora al Tg5. Ha pubblicato saggi e inchieste su Cosa Nostra. Tra i suoi molti libri, i più recenti sono il caso editoriale I siciliani (Laterza 2005), Gli uomini che non si voltano (Sellerio 2006), La volata di Calò (Sellerio 2008) e Uno per tutti (Sellerio 2008).
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