Inferno, Paradiso e Purgatorio: dal mese scorso a Milano le cantiche dantesche targate We Run the Streets catturano lo sguardo di chi passa lungo il Naviglio Grande, al di sotto del ponte Guido Crepax.
Declinate ciascuna sulle sfumature di un unico colore dominante (il rosso, il giallo e il blu), le tre sequenze del murale sono liberamente ispirate alla Divina Commedia e ad alcune sue precedenti e illustri interpretazioni figurative: oltre alle rappresentazioni centrali dei regni oltremondani, vi si riconoscono, tra le altre celebri opere, il Dante e Virgilio di William Bouguereau, il Paolo e Francesca di Ary Scheffer, la Pia de’ Tolomei di Dante Gabriel Rossetti e il Dante e Beatrice di Filippo Agricola.
Ma, al di là delle colte citazioni, le scene si impongono soprattutto per la forza iperrealistica del loro ideatore, lo street artist Mario Jin, e, tra uno spruzzo e un altro di bomboletta, restituiscono in un suggestivo colpo d’occhio la visionaria trama del viaggio dantesco.
L’iniziativa, realizzata per il settecentenario della morte del Sommo Poeta con il concorso del Municipio 6 Milano e il contributo di Consorzio Bramante e New Lac, rientra tra gli obiettivi del collettivo artistico WRTS nato nel 2014, che si propone di riqualificare aree urbane “difficili” e degradate e di favorire la libertà di espressione culturale.
Un’arte a cielo aperto da visitare e da godere… senza correre troppo!
In foto: We Run the Streets, Dante 700, 2021. Courtesy l’Artista.
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