Una conferenza che si terrà il 6 marzo 2025 alle 18.30 presso l’Auditorium Rainier III di Monaco approfondirà i contenuti dell’esposizione “Mediterranea. Visioni di un mare antico e complesso”. Sarà l'occasione per presentare i trattati internazionali per la protezione del “Mare Nostrum”: RAMOGE, ACCOBAMS e PELAGOS. Abbiamo chiesto a Maria Betti, Presidente del Comitato della Società Dante Alighieri di Monaco e recentemente in visita a Palazzo Firenze (dove è stata accolta dal Segretario generale Alessandro Masi) di parlare con noi del progetto.
Il progetto “Mediterranea. Visioni di un mare antico e complesso” propone una prospettiva insolita sul Mare Nostrum. Come è stato immaginato il percorso espositivo?
Abbiamo preso spunto dai tre accordi internazionali per la protezione del Mediterraneo, in particolare RAMOGE, ACCOBAMS e PELAGOS, per organizzare una mostra che nel suo insieme intende mettere in luce le azioni internazionali a protezione del Mediterraneo. Le foto sono immagini satellitari, prese soprattutto dai satelliti Sentinel del programma spaziale Copernicos. Dato che il programma è sotto l’egida della Commissione Europea, sono stati molto felici di questa esposizione a Monaco che ha voluto anche mostrare come si vede, il Mediterraneo, nelle immagini satellitari.
A che cosa possono servire le immagini satellitari del mare?
Oltre all’aspetto culturale, queste fotografie mettono in evidenza l’inquinamento dei mari, purtroppo, ma si può anche vedere l’impatto antropico dell'agricoltura. C’è anche, nell’idea, un riferimento alla bellezza del Mare Nostrum, e delle coste italiane ma non solo. L’Italia, per esempio, è un produttore componentistica spaziale di alta tecnologia e poi si può pensare alle caratteristiche della nostra agricoltura come ambito da esplorare e approfondire.
Qual è stato l’obiettivo dell’esposizione?
Il pannello introduttivo della mostra (sono in tutto una trentina) chiarisce sin da subito che l’obiettivo principale è quello di stimolare una presa di coscienza sull’importanza del nostro mare, sulla necessità di proteggerlo e anche sul suo valore in termini di diplomazia.
Il pannello introduttivo della mostra (sono in tutto una trentina) chiarisce sin da subito che l’obiettivo principale è quello di stimolare una presa di coscienza sull’importanza del nostro mare, sulla necessità di proteggerlo e anche sul suo valore in termini di diplomazia.
Informazioni: l'esposizione monegasca della mostra "Mediterranea. Visioni di un mare antico e complesso" è stata organizzata dal locale Comitato della Dante Alighieri e con l'Alto Patrocinio di S.A.R. la Principessa di Hannover, in collaborazione con i segretariati degli accordi Internazionali RAMOGE, ACCOBAMS e PELAGOS,. Realizzata a cura di Viviana Panaccia, promossa dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), da Telespazio/e- GEOS del gruppo Leonardo, e dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA), si potrà visitare sino al 30 marzo 2025. Il percorso racconta la storia, la bellezza, i popoli e i miti di un vero e proprio continente marino. Regione di grandissimo valore storico, il Medterraneo acquista oggi una rinnovata centralità dal punto di vista geografico, politico e della connettività. In esposizione, le immagini, elaborate dalle Agenzie Spaziali Italiana ed Europea e da Telespazio/e-Geos su foto ottenute con la tecnologia spaziale più avanzata. Le immagini dialogano con le mappe antiche in una sintesi di cultura e scienza tra passato e presente e rappresentano il Mare Nostrum in tutta la sua complessità: ciò include le vulnerabilità e le insidie che lo minacciano. Dallo spazio è possibile vedere la disposizione di città e porti attorno al Mediterraneo, crocevia di commerci e di fertili contaminazioni culturali, e sulle sue coste ricche di colture simbolo della “mediterraneità”: l’olivo, il fico, la vite, oggi minacciate dall'erosione, si distribuiscono anche su isole che, da sempre mete turistiche, sono stati talvolta luoghi di esilio e oggi sono approdo per migranti. La mostra propone anche fotografie di vegetazione mediterranea, che ne richiamano i profumi e lasciano capire come l’agricoltura sia capace di modificare, plasmare e ridisegnare continuamente nuovi paesaggi su un orizzonte vitale e in continua trasformazione.
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