Parole d’oro

Si dice che il mattino abbia l’oro in bocca per alludere alla “preziosità delle prime ore del giorno”, ma anche noi non siamo da meno! Il senso di quest’affermazione è presto detto: quante volte usiamo come metafore delle parole che riguardano la sfera tecnica dei metalli? Se una persona è preziosa, di valore, la definiamo d’oro, mentre sublimiamo i capelli bianchi – segno dell’avanzare degli anni – chiamandoli d’argento, oppure quelli rossi e lucenti possono diventare di rame

La parola metallo deriva dal greco métallon “cava, miniera” e indica dei “solidi i cui atomi sono tenuti assieme dal legame metallico”; tutti questi elementi hanno in comune non solo un’alta capacità di conduzione elettrica e termica, ma anche la capacità di essere riflettenti e malleabili. Tra le varie categorie in cui i metalli possono essere suddivisi, sicuramente vi verrà in mente quella connessa al loro peso specifico, per cui il ferro e il piombo, ad esempio, rientrano nei cosiddetti metalli pesanti. Proprio per figurare concretamente il concetto di pesantezza, possiamo confidarci con un amico dicendo di avere il cuore di piombo, se siamo angosciati o tristi, oppure di affrontare una situazione con i piedi di piombo cioè “lentamente, con estrema prudenza e cautela”. A proposito, troviamo una delle prime attestazioni scritte di quest’espressione nel La Raffaella. Dialogo de la bella creanza de le donne di Alessandro Piccolomini (1539), un libretto – scandaloso per l’epoca – dove l’autore parla di vestiti, di gioielli e di come procurarsi un’amante senza turbare le convenzioni sociali. Così scrive Piccolomini: «Vadino le donne col piè di piombo e, innanzi che faccino un atto benigno ad alcuno, avvertischino a chi lo fanno però che si trovano certi petti ingordi che come gli è mostrato un dito si pigliano tutto il braccio». E come dargli torto? Chi è, invece, particolarmente “pigro” ha il sedere di piombo, perché pesa talmente tanto da non permettergli di alzarsi… Quanti di noi sono stati apostrofati in questo modo almeno una volta nella vita?!

Un altro metallo pesante ben presente nella nostra lingua quotidiana è senza dubbio il ferro. Avere una volontà di ferro vuol dire “essere particolarmente determinati”, così come avere uno stomaco di ferro ci rende capaci di “capace di digerire ogni cosa” o “sopportare situazioni disgustose”. Se avere un’amicizia di ferro equivale ad un “legame indissolubile”, chi è in una botte di ferro può stare tranquillo perché deve ritenersi “protetto e inattaccabile”. Una persona con il polso di ferro è “ferma e risoluta”, così come un braccio di ferro è una “prova di forza tra due parti, entrambe decise a piegare l’una la volontà dell’altra”; in tutte queste espressioni possiamo notare un chiaro riferimento metaforico alla natura concreta del ferro, caratterizzato da una rinomata forza e resistenza.

Passando invece alle leghe, ossia alle “composizioni di due elementi di cui una è un metallo”, merita sicuramente una citazione il bronzo (lega di rame e stagno), per la sua presenza in alcune espressioni comuni come avere la faccia di bronzo, ossia “avere la faccia tosta”. Il non provare vergogna, infatti, evita che il viso arrossisca, proprio come accadrebbe ad un impassibile viso di metallo. Essere un bronzo di Riace, invece, significa “avere un corpo scultoreo”, e allude alla bellezza delle statue greche di bronzo (i bronzi), rinvenute negli anni Settanta a marina di Riace, in provincia di Reggio Calabria. Infine, nell’italiano poetico, i bronzi (al plurale) rappresentano spesso “le campane di una chiesa”, come ad esempio scrisse Carducci ne Le nozze del mare: «Oggi a festa i bronzi rombano». Lo stesso acciaio (lega di ferro e carbonio) è divenuto un simbolo di forza in italiano, tanto che una volontà d’acciaio è “tenace” quanto quella di ferro, uno sguardo d’acciaio è “gelido e risoluto”, mentre avere i nervi d’acciaio significa “saper mantenere la calma nelle situazioni più complicate”. Terminiamo la nostra simpatica rassegna con l’aggettivo metallico che, accostato alla parola voce, indica un suono “robotico, squillante ma duro e freddo” ma in economia, se accostato alle parole riserva o fondo fa riferimento all’“oro che costituisce la garanzia della moneta circolante”. Insomma, tanti sono i metalli e le leghe quanti sono i modi per poterli sfruttare, ci avevate mai pensato?

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