Parole nuove di zecca

Quante parole nuove nascono ogni anno? E di queste, quante saranno delle meteore dalla breve vita, e quante dureranno tanto da passare di bocca in bocca, di penna in penna, di tastiera in tastiera, tanto da essere documentate nei dizionari?

L’Accademia della Crusca, al riguardo, ha creato l'“Elenco delle parole nuove”, una lista di schede di approfondimento che appagano la curiosità degli amanti del lessico più innovativo: la lista documenta vocaboli che appartengono ad un’epoca di continui cambiamenti. Non sappiamo quante di queste parole saranno usate anche in futuro ma è comunque utile capirne l’attuale circolazione. Nel 2021, ad esempio, è stato inserito l’inglese unboxing, che ha avuto un incremento d’uso considerevole ma che non è ancora stato registrato in nessun dizionario dell’italiano contemporaneo. Si tratta di una parola che indica lo “spacchettare prodotti acquistati su internet per sponsorizzarli o recensirli”, attività divenuta di moda sulle piattaforme online (YouTube e Twitch.tv) e sui social (principalmente Instagram e TikTok). Nel 2022 troviamo ovviamente greenpass, usata per la prima volta nel 2021 per tradurre l’espressione ebraica “etichetta verde”, che ha permesso – inizialmente in Israele – di accedere a determinati luoghi dopo la seconda dose di vaccino anti Covid-19. Aggiungiamo anche l’acronimo FOMO “Fear of missing out” (presente anche nell’edizione 2022 dello Zingarelli), adottato fin dal 2010 dalla psicologia per descrivere “l’ansia dovuta alla dipendenza dal mondo virtuale”. Questa sigla è entrata ormai nel lessico giovanile italiano, in tono scherzoso, per descrivere la “paura di essere estromesso da una qualsiasi realtà sociale”. Non dimentichiamo, poi, il verbo dissare, non ancora accolto nei dizionari, ma presente nel gergo della musica rap italiana dai primi anni Duemila: rappresenta un accorciamento dell’inglese disrispect “insultare, parlare senza rispetto”, usato negli Stati Uniti come slang – principalmente dalle comunità afroamericane – con il significato di “insultare mordacemente qualcuno tramite il testo di una canzone”.

Anche la Treccani pubblica una rubrica dedicata ai “Neologismi della settimana”. Nel periodo 14-20 marzo 2022, ad esempio, ha inserito la parola finlandizzazione (espressione usata di recente anche da Macron), che in geopolitica indica “la scelta di un paese che subordina la sua politica estera ai desideri della potenza dominante e contigua, per mantenere la propria indipendenza”, come fece la Finlandia rispetto alla Russia durante la Guerra Fredda, evitando – ad esempio – di entrare nella NATO e agendo da paese “neutrale”. Nella stessa settimana è stata accolta l’espressione “filo-Putin”, riportata sulla Repubblica il 5.3.22, in riferimento ad un giornalista che, nell’attuale contesto della guerra tra Russia e Ucraina, avrebbe riportato esclusivamente notizie diffuse dall’agenzia di stampa del Cremlino.

Prendiamo infine un vero e proprio dizionario: l’edizione del 2022 del Devoto Oli (curata da Luca Serianni e Maurizio Trifone). In questa edizione sono stati aggiunti circa cinquecento neologismi, appartenenti alle sfere più disparate. Dai, provate ad indovinarne alcuni! Come si chiama un’area “sicura”, non colpita dal virus Covid-19? Ovviamente covid free. E quel ristorante che prepara un’ottima pinsa romana? Naturale: una pinseria. Come si dice, invece, in dialetto romano, il “mettersi in competizione”? Facile: ingarellarsi; e come possiamo chiamare “le molestie di strada che coinvolgono avances, fischi strombazzi”? Finalmente hanno un nome: il catcalling, che già dal Seicento indicava “il verso che i gatti fanno di notte” e poi è stato risemantizzato nel Settecento per indicare l’atto di “fischiare a teatro un intervento sgradito”, fino ad arrivare ai nostri giorni. Abbiamo visto che la maggior parte dei neologismi sono strettamente connessi al presente, a ciò che succede nel mondo e nella società. Quali saranno, secondo voi, le prossime parole nuove? Si aprono le scommesse!

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