Erano 62 i titoli della fase iniziale del Premio Strega, ma solo cinque sono approdati in finale. Nel Ninfeo di Villa Giulia (Roma) si sono contesi i voti dei 660 giurati guidati da Sandro Veronesi, che lo scorso anno ha vinto con Il colibrì.
Il vincitore del Premio Strega alla sua LXXV edizione è invece Emanuele Trevi con Due vite pubblicato da Neri Pozza.
Al quinto posto Andrea Bajani con 66 voti. Il libro delle case, pubblicato da Feltrinelli, è la storia degli ultimi 50 anni di un paese e di come sono cambiate le persone viste attraverso le case che hanno abitato, dove hanno lasciato un po’ di sé in modo da poter crescere.
Case romane, come quelle da cui parte la protagonista del romanzo di Giulia Caminito L’acqua del lago non è mai dolce, pubblicato da Bompiani e classificatosi al quarto posto con 78 preferenze. Da Roma alle sponde del lago di Bracciano per inseguire il sogno di una stabilità familiare che vive di lunghe precarietà e brevi gioie.
Il terzo posto a Edith Bruck, autrice di Il pane perduto per i tipi della Nave di Teseo e che 123 giurati avrebbero voluto vedere trionfare. Il libro è l’autobiografia dell’autrice, della sua storia di dolore e perdita nei campi di concentramento tedeschi, della sua volontà di ricostruire una vita che la porterà in Italia. Edith Bruck, che più volte ci ha parlato del suo rapporto con la lingua italiana, è da poco diventata Vicepresidente della Società Dante Alighieri. Il suo romanzo ha vinto il Premio Strega giovani — a loro è destinata la grande opera di testimonianza che l’autrice porta da anni nelle scuole — ed è stato il più votato tra i circoli di lettura dei Presidi letterari della Dante (scopri di più sul progetto)
Una dozzina di voti in più sono valsi il secondo posto a Borgo Sud di Donatella Di Pietrantonio, pubblicato da Einaudi. Le protagoniste sono le stesse di L’Ariminuta, sempre per Einaudi, che nel 2017 ha vinto il Campiello. Si tratta di una famiglia atipica e di due sorelle che trovano negli anni un modo per stare insieme anche se diverse, allontanate ma poi riunite nelle loro vite travagliate.
Due vite ha trionfato con 187 voti, confermando i pronostici della vigilia. Un non-romanzo, come lo ha definito lo stesso Trevi, che racconta la storia degli scrittori Rocco Carbone e Pia Pera, scomparsi entrambi nel fiore degli anni e, pur molto diversi tra loro, legati da una grande amicizia.
La foto in alto, di repertorio, ritrae la finale del Premio nell'edizione del 2018.
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