(…) Considerate la vostra semenza
Fatti non foste a viver come bruti
Ma per seguire virtude e conoscenza(…)
Inf. XXVI, v.120
Abbiamo incontrato a Roma la manager Giovanna Della Posta, la quale incarna Colei che è mediatrice perfetta fra la cultura e la finanza, con un rapporto particolare con Dante e la Donna–Sapienza Beatrice che ha posto a protezione e guida del Suo viaggio complesso nell’ambito finanziario, non senza pericoli e insidie, proprio come quelle affrontate dal Poeta fiorentino. Della Posta ha deciso di incontrare Dante insieme a noi, scegliendo per l’intervista il v. 120 del Canto XXVI dell’Inferno.
Come mai la scelta di questo verso?
Credo profondamente nell’importanza di tenere sempre in conto la ricerca della conoscenza, considerata già da Dante la vera ragione dell'esistenza umana. Anche oggi, a più di 700 anni di distanza, quelle parole sono ancora valide, una bussola di vita.
In quale misura la figura di Dante ha influito nel suo percorso culturale e di donna?
Dante rappresenta un percorso di vita. Abbiamo scelto di dare il nome Dante al nostro primo Fondo perché abbiamo intuito che sarebbe stato un viaggio complesso, ma da cui avremmo anche imparato tanto. Il comparto in cui abbiamo fatto nascere la prima operazione di collocamento lo abbiamo chiamato Convivio. Ora, visto che siamo fortemente motivati a non viver come bruti, siamo ripartiti per un nuovo viaggio. Questa volta però sarà una donna a guidarci, Beatrice.
Il Fondo Beatrice investirà sull’home caring, ovvero in un settore che punta a prendersi cura delle persone fragili, bambini e anziani, quando sono a casa, il luogo simbolo della protezione. Il nome di Beatrice sta a sottolineare il ruolo delle donne sia come guida, sia come vero cardine e asse portante del welfare del Paese. Si tratta di un riconoscimento a tutte le donne che si prendono cura degli altri: noi lo faremo investendo e sollecitando il Paese a investire.
Qual è il personaggio femminile dantesco che più ha amato?
Direi Francesca da Rimini. Dante, ne fa un ritratto sublime facendone sì una peccatrice, ma di tale grazia, sofferenza e intensità da renderla quasi un’eroina. Il celebre verso “Amor ch’a nullo amato amar perdona” è pronunciato proprio da Francesca, sfortunata ma legata alla genuinità dei sentimenti provati verso Paolo.
Inoltre, la figura di Francesca mi ha sempre affascinato: era istruita, aveva una mente brillante, arguta e curiosa, libera. La nostra diversità e la libertà di essere diverse sono il nostro punto di forza, la nostra stella, quella che anche Dante ci mostra: “se tu segui la tua stella, non puoi fallire””
Note Biografiche di G. Della Posta:
Laureata in Economia, dopo un master in Economia e Finanza ha conseguito nel 2016 un General Management Program presso la Harvard Business School di Boston. Da gennaio 2019 è alla guida di Invimit SGR – società partecipata al 100% dal Ministero dell’Economia e delle Finanze – in qualità di Amministratore Delegato.
Nel 2019 e nel 2020 è stata inserita tra i 50 protagonisti della Finanza Italiana da Finance Community. Nel 2020 ha ricevuto il premio “Donna dell’anno” ai Real Estate Awards.
Giuliana Poli, ricercatrice di antropologia culturale, scrittrice di Tradizione, scrittrice di monografie e testi su opere d’Arte, analista ed esperta d’iconografia ed iconologia di opere d’arte. Analisi semantica del linguaggio dell’Arte e della parola.
-> Leggi l'approfondimento su Dante.Global: "La cultura è una realtà virtuale, la conoscenza una realtà oggettiva"
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