Tra Ottocento e Novecento l’Inghilterra si è conquistata il merito d’aver inventato e diffuso moltissimi sport poi diventati popolari in Italia e non solo. Fateci caso: ancora oggi la maggior parte dei nomi di sport derivano dall’inglese o dall’americano: oltre al baseball, pensiamo a tennis, bowling, softball, rugby, squash e, per vie traverse, anche al sempre più diffuso padel!
Lo stesso calcio, sport che ci fa battere il cuore da generazioni, non è certo farina del nostro sacco. Probabilmente esiste sin da epoche antiche; tuttavia, è solo nel 1840 che, a Cambridge, ne furono stabilite le prime regole, distinguendolo dal cugino rugby, preferito invece dagli abitanti dell’omonima cittadina inglese, perché permetteva di usare anche le mani. Il nome stesso del calcio, a dir la verità, è stato per moltissimi anni football anche in Italia, fino a quando nel 1909 i movimenti nazionalistici lo fecero modificare anche alla Federazione Italiana del Football, attingendo al nome del gioco medievale calcio fiorentino, nonostante questi due giochi non avessero molto a che spartire. La scelta fu poi appoggiata dal fascismo una decina di anni dopo, quando la politica fu quella di sostituire con nomi italiani praticamente tutti i vocaboli stranieri.
Tornando agli altri sport, ricordiamo che il softball (composto di soft “soffice, morbido” e palla) nasce a Chicago a fine Ottocento; il bowling (der. di to bowl “far rotolare una palla”) invece esisteva già nell’Inghilterra del Trecento; lo squash è un’abbreviazione della locuzione squash rackets “racchette per una palla facilmente schiacciabile” (to squash “schiacciare”) mentre si dice che il nome del tennis derivi dalla pronuncia inglese della parola d’avvertimento francese tenez “tenete”, che i primi giocatori inglesi (del XV secolo) dovevano gridare al posto del nostro “palla!”.
Ci sono eccezioni? Ma certo! Ad esempio, l’inglesissimo golf conia il suo nome sull’olandese kolf “bastone”; il polo ama la classicità, per questo si avvale del greco antico polos “perno”; e il celebre cricket, diffusissimo nelle ex colonie britanniche come l’India, in realtà deriva dall’onomatopea francese criquer, che riproduce il verso del grillo (il nostro cri cri). Quanto al contemporaneo padel, invece, si è diffusa ultimamente la variante spagnola del termine inglese paddle “pagaia/battipanni” perché il gioco ha acquisito un enorme successo a partire dal Messico, anche se a fine anni Novanta, in Italia, si iniziava già a sentir parlare di questa disciplina definendola con l’inglese paddle tennis. Insomma, entrambe le versioni sono valide e il gioco resta divertente. Andiamo a prenotare un campo?
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